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Fiorentina a fine ciclo, ma lo avevano già detto Montella e Sousa. Una stagione buttata via, che poteva essere evitata Tutti responsabili

Chiudere la stagione alla fine di febbraio è una sconfitta di tutti, per tutti. E tutti sono responsabili. Come abbiamo già detto nei giorni scorsi alla fine pagherà solo Paulo Sousa (la decisione potrebbe arrivare in giornata, c’è da trovare un allenatore che traghetti la squadra per i prossimi tre mesi). Dopo quanto accaduto contro il Borussia Mönchengladbach resta difficile poter andare avanti col tecnico portoghese. Certo, Sousa non piace a una parte della tifoseria ma in questo momento probabilmente le maggiori critiche arrivano dall’interno della società.

Intanto, al Franchi, i tifosi viola hanno perso la pazienza. Al termine della partita contro i tedeschi i cori contro la squadra, contro i Della Valle sono stati chiari, netti. Inequivocabili. Sul web, poi, nel mirino dei tifosi viola che anche l’operato di Pantaleo Corvino. È chiaro, infine, che se lunedì contro il Torino non arriverà la vittoria la contestazione esploderà in tutta la sua pienezza.

C’è poi da domandarsi se veramente l’eventuale esonero di Paulo Sousa risolverà tutti i problemi della squadra oppure no. Se certi giocatori torneranno a incidere e altri diventeranno finalmente adatti alla Fiorentina e al campionato italiano.

Semmai, resta da capire perché a inizio stagione i Della Valle, Cognigni e Corvino hanno deciso di continuare a puntare su un gruppo (quello principale) per conquistare l’Europa in campionato, puntare alla Coppa Italia e infine all’Europa League e poi dopo solo pochi mesi dire, come affermato da Pantaleo Corvino al termine della gara contro il Borussia Mönchengladbach: “Il calcio è fatto di momenti. Questo è un gruppo che veniva da quattro stagioni straordinarie, ma come quelli straordinari c’è anche un momento che rappresenta la fine di un ciclo. Però è un fatto fisiologico, senza cercare colpevoli. Succede in un club quando le cose terminano. Bisogna fare delle analisi per ripartire con un nuovo ciclo”. Vero, probabilmente giusto. Però, allora, c’è stato un errore a monte perché già Montella al termine della sua avventura in viola e anche lo stesso Paulo Sousa alla fine della scorsa stagione avevano battezzato, dichiarato, che questo era un gruppo a fine ciclo”.

Perché allora puntarci? Perché allora mettere Corvino in condizione di fare un mercato con budget zero? Perché buttare via un’altra stagione quando potevano essere state fatte altre scelte, invece di dire e far sapere che non c’erano a giro giocatori migliori di quelli attuali?

Il calcio è passione, sognare e far sognare, crederci e far credere, intuizioni, spirito di sacrificio, attaccamento alla maglia, alla storia del proprio club, alle tradizioni, e non solo e sempre ai gelidi numeri. Che sicuramente fanno tenere conti e bilanci in ordine ma non regalano emozioni, vittorie e trionfi.

Resta il fatto che la stagione è terminata. Certo, la matematica dice altro ma recuperare otto punti per questa Fiorentina è una impresa molto, molto ardua.

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