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Fiorentina a Ferrara in cerca di stabilità. Da quanto si chiede cambiamento ai vertici del calcio italiano?

Lentamente la parentesi dedicata alle squadre nazionali sta scivolando via, per lasciare spazio ai club. Clamorosa l’eliminazione dell’Italia, che per la prima volta da 1958 non prenderà parte alla fase finale dei Mondiali. A prescindere dai discorsi di campo, fa riflettere quello che si sentiva dire dopo i Mondiali del 2010, conclusi con l’eliminazioni ai gironi: “Ora occorre cambiare tutto”. Poco o nulla, invece, è mutato ai vertici del calcio.

Risultato? A Rio 2014 altra eliminazione ai gironi; a capo della Figc arriva quel Tavecchio che sulla carta d’identità ha scritto 1943, ideale per rispecchiare quel desiderio di cambiamento esternato praticamente da un intero popolo. E ora che si è arrivati ad un fallimento storico, sembra che il presidente della Figc non abbia intenzione di dimettersi. Si suppone non sia necessario un genio per dedurre che la perenne stagnazione ai vertici della Federcalcio non stia portando grandi benefici al calcio italiano.

Tornando ai problemi di casa nostra, tralasciando critiche e polemiche verso il comparto societario della Fiorentina, la questione più urgente in casa viola riguarda il dover interrompere la striscia aperta di due sconfitte consecutive in campionato. I nove punti raccolti dalla Spal, quattro nelle ultime due partite, ben rappresentano una squadra invischiata nella lotta salvezza ma viva e capace di pungere se sottovalutata. Inoltre, mister Semplici tiene particolarmente a questa partita e non lascerà niente al caso.

Le buone notizie arrivano dall’infermeria, dove Thereau e Laurini sono ormai pienamente recuperati e disponibili per la trasferta di Ferrara. Così come Saponara, che freme per ottenere minuti importanti in campo. Il problema, semmai, si potrebbe porre a centrocampo, dove Badelj resta ancora in fortissimo dubbio e il suo sostituto naturale è Carlos Sanchez, il quale possiede caratteristiche molto diverse da quelle del croato.

Pioli vuole vedere una squadra più matura mentalmente, in grado di gestire con lucidità i diversi momenti della partita. Magari capace di distribuire meglio le sue energie, dato che la Fiorentina è la squadra che corre maggiormente in Serie A ma i suoi giocatori arrivano spesso stremati nell’ultimo quarto d’ora di gioco. Con la Spal servono i tre punti, e per ottenerli occorre fare passi avanti in quella continuità nei novanta minuti che la Fiorentina di quest’anno fatica così tanto a trovare.

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