Rassegna Stampa
Finisce il campionato, finalmente. E Iachini saluta Firenze
Legame stretto con la squadra e la città, Beppe lascia la Fiorentina senza rancore e con l’orgoglio di aver dato tutto
Lasciamoci così, senza rancore. Anzi. Con immutato affetto e stima reciproca. Potrebbe essere la trama di un film neorealista, invece è la carriera da calciatore e allenatore di Iachini. Quella di stasera allo ’Scida’ sarà l’ultimo atto di una stagione irripetibile per tutto quello che è successo fuori e dentro al campo. Così scrive La Nazione.
LEGAME. Fattori esterni che stanno ancora condizionando non solo l’aspetto sportivo, ma che hanno segnato comunque profondamente anche il calcio, nel vivere quotidiano. Eppure mai si è interrotto il legame tra Beppe, la squadra, la città, anche quando dopo sette giornate Iachini è stato esonerato. E la lettera che l’allenatore ha voluto scrivere riassume sentimenti che per fortuna fanno ancora parte del mondo del pallone.
UNO DI LORO. Sentimenti veri, genuini, senza filtri, che trovano il loro naturale sfogo nelle riflessioni di un uomo che chiude un capitolo della sua vita, senza dimenticare quelli precedenti. A forti tinte viola, il colore della maglia che Beppe «ama», come la città. Perché si sente inevitabilmente «uno di loro»; loro che gli sono sempre stati vicini, «gratificando il mio impegno e facendomi sentire sempre, come sono…». Uno di loro appunto. Non una frase di circostanza, ma il senso di appartenenza che continuerà a essere forte, anche lontano da Firenze e dalla Fiorentina. Beppe è così, prendere o lasciare, il rude dal cuore tenero, che gli fa dire di avere «la consapevolezza ancora una volta di aver dato tutto per la nostra Fiorentina».