Rassegna Stampa

Figc: c’è chi ripropone Abete ma spuntano anche Cozzoli e Maldini

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Come riporta La Gazzetta dello Sport, uno dei convenuti all’incontro di ieri, ci ammonì, qualche giorno fa, quando l’armata pareva già avanzare compatta al grido di «via il commissario», che la faccenda era un tantino più complicata: «Attenzione, sarà un percorso lungo e tortuoso». Non aveva torto. Al primo tentativo di mettersi d’accordo sul nome del candidato da lanciare, infatti, dopo un paio d’ore di confronti, anche spigolosi, la fumata è stata grigia, col rischio che oggi, nella migliore delle ipotesi, non diventi bianca.

I rappresentanti delle componenti (Lnd, Aic, Lega Pro, Aia) che hanno avviato la raccolta delle firme per la convocazione di un’assemblea elettiva straordinaria entro l’estate – gli stessi che il 29 gennaio scorso riuscirono nell’impresa di non eleggere un presidente federale –, sono divisi sul nome cui affidare il traghettamento della Figc fino al termine del quadriennio olimpico. Almeno, così fanno intendere. Come annunciato, ieri il segretario generale della Lega Pro Francesco Ghirelli ha presentato agli «alleati» il candidato di Gabriele Gravina. Si tratta di Vito Cozzoli, 54 anni, barese, avvocato cassazionista, professore di Diritto, ex capo di Gabinetto allo Sviluppo economico col ministro Guidi, un incarico in Figc come presidente della Commissione di II grado per le licenze Figc, e tante altre cose. Per il curriculum e le relazioni trasversali, si direbbe un grand commis. Unico neo: la conoscenza della macchina federale è limitata, anche se quando era al Mise ha avuto modo di condividere più di un progetto con il d.g. Michele Uva.

Oggi, nella riunione che si aggiorna nella sede romana dell’Aic, si vedrà se e chi cederà. Cosimo Sibilia e Damiano Tommasi ieri hanno spinto con forza la candidatura di Giancarlo Abete. Un nome che non ha bisogno di presentazioni. I Calciatori, che inizialmente sostenevano Demetrio Albertini, hanno accettato di convergere sull’ex presidente federale e in cambio hanno ottenuto la possibilità di indicare un nome per la gestione del Club Italia, e avrebbero puntato sull’ex azzurro e milanista Paolo Maldini. Giancarlo Abete, rispetto a Cozzoli, conosce la macchina federale come le sue tasche. È un nome prestigioso, ma non particolarmente in sintonia con il presidente dell’Uefa Ceferin, la cui elezione Abete non ha mai sostenuto. Un elemento che potrebbe condizionare i futuri rapporti tra Figc e Uefa, oggi di felice e proficua collaborazione (basti citare l’organizzazione dell’Europeo Under 21 del prossimo anno e la partita inaugurale di Euro 2020). E il 7 febbraio del 2019, peraltro a Roma, il Congresso dell’Uefa con ogni probabilità confermerà Ceferin per altri quattro anni.

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