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Ferroni: “Al Genoa Gud faceva come voleva. Tatticismi lo mettono in difficoltà”

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Le parole dell’ex giocatore di Fiorentina e Genoa sulle difficoltà che sta avendo quest’anno Albert Gudmundsson

Parla così a Lady Radio, l’ex difensore di Fiorentina e Genoa Armando Ferroni, attualmente tecnico delle giovanili del grifone, soffermandosi in particolar modo su Albert Gudmundsson:Al Genoa Gudmundsson era uno spirito libero, veniva schierato libero di svariare in avanti alle spalle di Retegui. Non aveva troppi compiti tattici. La differenza principale tra quello che faceva prima e sta facendo adesso alla Fiorentina, secondo me, sta in quello. Ha fatto un sacco di gol e assist l’anno scorso. E’ evidente che quello di adesso non sembri lo stesso Gudmundsson del Genoa”.

Nonostante i vari infortuni, e qualche prestazione non eccellente, comunque Gudmundsson ha fatto diversi gol. L’unica cosa è che Palladino e il giocatore riescano a trovare il modo di far rendere l’islandese al meglio, secondo quelle che sono le sue caratteristiche. Collocare un giocatore e dargli compiti tattici a Gudmundsson, secondo me, lo limita. E forse anche lui sta avendo difficoltà a trovarsi negli schemi che gli vengono chiesti. Ma è chiaro che rispetto all’anno scorso non possa continuare a fare lo spirito libero che era. Magari ha sofferto un po’ anche la pressione, perché a Firenze devi dimostrare sempre. Ha avuto anche tanti infortuni, che magari lo hanno limitato. A Genova lo rimpiangono Gudmundsson, moltissimo. L’anno scorso al Genoa ne risolveva tantissime di partite. Spero per i tifosi della Fiorentina che possa ritrovarsi perché è un giocatore forte, moderno e che fa la differenza”.

Ricordo di Firenze? “Ai tifosi dico di avere pazienza. Non è semplice stare ai vertici. Le critiche ci sono sempre, come è normale che sia in una piazza importante com’è la Fiorentina. Io ricordo quello Scudetto del 1982, abbiamo una chat con quei giocatori con cui facemmo quella stagione, e posso dire che quella vittoria che non arrivò la sentiamo comunque nostra, cioè noi vincemmo quel campionato”.

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