Rassegna Stampa
Ferrieri Caputi, buona la prima. Un altro muro è stato abbattuto
Giornata perfetta per la prima donna arbitro in Serie A. E non ci sono stati cori né insulti
Come scrive la Gazzetta dello Sport, Maria Sole Ferrieri Caputi, anni 31 da Livorno, abituata a bruciare le tappe, prima donna arbitro in Serie A dopo una lunga gavetta e una accelerazione improvvisa, celebrata qualche giorno fa con la designazione per Sassuolo-Salernitana. Giù un altro muro, un muro che Germania e Francia avevano già abbattuto.
E non ci sono stati cori né insulti: sui campetti di periferia le andava peggio. Certo, i tifosi della Salernitana, che erano a pochi metri da lei, non erano contenti, contestare quando c’è di mezzo un rigore si contesta sempre. Nulla di becero però. Ora, non è che con le signore arbitro si possa curare la maleducazione del calcio, ma forse anche questo servirebbe. Un tocco di gentilezza, senza esagerare. Perché l’arbitro è arbitro e Ferrieri Caputi è un esemplare di equilibrio e fermezza. Lo ha dimostrato con la conduzione della gara, non complicata, visto che è finita in goleada e con pochi contrasti, eppure la prima recita non è mai semplice.
Ora che tutto è avvenuto, che il Big Bang è passato, probabilmente anche lei vorrà che tutto rientri nella normalità, perché solo così tutto sarà compiuto. «L’ho detto ai miei giocatori, l’arbitro, donna o uomo che sia, in campo merita rispetto e così è stato», ha detto il tecnico del Sassuolo Dionisi. Rendere normale l’eccezionale, che impresa. Da buona livornese, in una intervista ha dichiarato: «Uomo o donna che sia, l’arbitro sta antipatico a tutti». Ma a casa ci sarà di certo qualcuno che incornicia la maglia che il Sassuolo regala agli arbitri che debuttano con il club e che è stata data anche a Maria Sole. Da oggi, però, chiamiamola Ferrieri Caputi anche se è lungo. Nessuno chiama per nome un arbitro maschio.