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Ferrarini a VI.IT: “Triste festeggiare 20 anni in casa. Da bambino guardavo Cruijff, ora voglio dimostrare i miei miglioramenti”
Le dichiarazioni ai nostri microfoni del giovane esterno destro in prestito alla Pistoiese
Tra i giovani di proprietà della Fiorentina che stanno ben figurando in giro per l’Italia c’è sicuramente Gabriele Ferrarini. Il terzino classe 2000 in prestito alla Pistoiese non ha pagato il salto dal settore giovanile alla prima esperienza tra i professionisti. Le 24 presenze e le regolari convocazioni con l’U20 azzurra ne sono la dimostrazione. Per fare un bilancio sulla sua stagione e per sapere come sta vivendo questo periodo in quarantena, LaViola.it lo ha contattato in esclusiva:
Giovedì scorso era il tuo compleanno, come lo hai festeggiato?
“Compiere vent’anni e restare a casa, sicuramente è stato uno dei compleanni più tristi, però bisogna fare così ed è giusto non uscire in questo momento. Sono tornato a Sarzana e quindi l’ho festeggiato con i miei genitori e i miei zii che abitano al piano di sopra. Se avrò tempo quando finirà tutto lo festeggerò nuovamente”.
Come trascorri le tue giornate?
“Mi sveglio verso le 9.30-10 per fare colazione, poi pranzo e nel pomeriggio alle 16 abbiamo una videochiamata di gruppo col nostro preparatore atletico che ci dà delle schede con esercizi diversi ogni volta da svolgere in gruppo. È una bella cosa perché trascorriamo tempo insieme. In questi giorni ho guardato 3-4 serie tv, qualche film e poi trascorro diverso tempo in terrazza a prendere il sole. Sfrutto questo momento comunque per stare con la famiglia, come tutti penso, perché durante l’anno stando distante ho bisogno di questo tempo”.
Puoi farci un bilancio della tua stagione?
“Ho collezionato 24 presenze tutte da titolare e poi ho segnato e ho fatto anche qualche assist. Sono contento. Ho trovato un allenatore fantastico, perché mi ha dato la possibilità di giocare, ma me la sono anche meritata. Stavamo facendo bene anche come squadra, perché nell’ultimo periodo eravamo tornati in carreggiata in zona playoff. Peccato perché potevamo toglierci qualche bella soddisfazione. Durante l’anno qualche squadra che ci ha messo in difficoltà l’abbiamo incontrata ma ce la siamo sempre cavata”.
Avevi scelto la Pistoiese per il 3-5-2 e Pancaro come allenatore: possiamo dire che è stata la scelta giusta?
“Sicuramente giocando da quinto di centrocampo a me piace di più perché posso attaccare, ma posso giocare anche nella difesa a quattro. Devo fare esperienza ma in questo ruolo mi trovo bene. Sicuramente questa scelta mi ha permesso di esaltare le mie qualità. Dal primo momento quando io e mio padre siamo andati nel suo spogliatoio, Pancaro mi ha fatto capire che dalla Primavera a giocare in Serie C c’è un cambiamento importante. Molti giovani non trovano subito spazio nei professionisti anche perché è un altro tipo di calcio sotto molti aspetti, anche caratteriali. Mi ha detto di non mollare un centimetro perché le qualità ce l’ho per arrivare ad alti livelli, ma lo devo dimostrare. Penso di aver approcciato nel modo migliore”.
E Pancaro non ha perso l’occasione per spendere parole importanti nei tuoi confronti nell’arco della stagione…
“Le parole dell’allenatore durante l’anno mi hanno aiutato. Ha più di 400 partite in Serie A, quindi la sua parola ha un significato importante”.
Com’è ritrovarsi in uno spogliatoio con compagni come Valiani?
“Valiani è una grandissima persona sia in campo che fuori. Se non lo fosse, non sarebbe riuscito ad arrivare a certi livelli. La differenza nello spogliatoio si sente perché in alcuni momenti lo scherzo non è concesso. Nel settore giovanile i punti in classifica non avevano molto peso”.
Facendo un passo indietro, chi ti ha trasmesso la passione per il calcio?
“La passione per questo sport ce l’ho sempre avuta. Ho iniziato a 5 e sono arrivato alla Fiorentina quando ne avevo 9. Mio nonno aveva vinto uno scudetto nel 1944 con quello che ancora non si chiamava Spezia, ma Spezia Vigili del Fuoco. Poi c’è mio prozio che ha giocato in Serie A e mio padre prima che si infortunasse era arrivato in Serie C”.
Chi era il tuo idolo da bambino e a chi ti ispiri adesso?
“Da bambino guardavo video sul computer e dvd di Cruijff. Adesso ce ne sono tanti bravi e sceglierne uno diventa complicato”.
Cosa ne pensi della Fiorentina attuale?
“Commisso non ho avuto modo di conoscerlo, ma penso sia una persona di alto livello. Ha investito sulla società e ci tiene molto. Ha fatto un ottimo lavoro. Iachini e Montella sono due allenatori di alto livello. Io ho conosciuto Montella e devo dire che è un ottimo mister. Lo scorso anno, con la pressione dei tifosi e il resto, alla fine si era creato un circolo un po’ difficile da superare, ma ci siamo salvati”.
Quanto credi possa essere importante il centro sportivo?
“Lui ha le possibilità e penso che questo investimento sarà molto utile. Far stare a contatto Primavera e Prima Squadra, o magari anche categorie inferiori, può essere un’ottima cosa”.
La Primavera si è qualificata per un’altra finale di Coppa Italia…
“Ho sentito Emiliano negli scorsi giorni per farmi gli auguri. Mi ha detto che anche questo è un buon gruppo. Ero stato a vederli al Franchi contro la Juventus e sono arrivati in finale contro l’Hellas Verona. Io ho avuto la fortuna di vincerla lo scorso anno, e anche se non ho giocato la finale di ritorno per infortunio sono molto contento”.
Che rapporto hai con Bigica?
“Sono rimasto in contatto con lui, così come con Cioffi e Ruglioni. Cioffi essendo anche psicologo secondo me è un grande allenatore e ci sa fare con i ragazzi. Ci hanno dato una grande mano nella nostra crescita. Bigica trasmette una carica davvero importante prima di affrontare le gare. A lui devo tanto perché mi ha dato spazio anche al primo anno di Primavera. Ci siamo tolti tante soddisfazioni insieme”.
Quali sono i tuoi obiettivi per il futuro?
“Deciderà la Fiorentina, ma spero di andare in ritiro e dimostrare i miei miglioramenti. Lo scorso anno arrivai a Moena con la squadra di Bigica e dopo un giorno venni chiamato dalla Nazionale U19 per l’Europeo in Armenia, dove giocai sempre titolare. Io comunque mi farò trovare pronto”.