Ferrara critica l’atteggiamento passivo della squadra e chiede più coraggio. Gudmundsson e Fagioli devono essere liberi di esprimersi, perché la rosa c’è
Raffaele Palladino ha indicato la strada: “La Fiorentina deve ripartire dal secondo tempo di Napoli“. Un concetto chiaro, condiviso da molti, come sottolinea Benedetto Ferrara nel suo editoriale su La Nazione. Tradotto in termini concreti, significa una sola cosa: abbandonare il calcio rinunciatario, quello “del tutti dietro, della solitudine di Kean“, un gioco che “da un pezzo umilia i tifosi e i giocatori“.
Secondo Ferrara, la Fiorentina ha a disposizione “la rosa migliore dell’era Commisso” e, sebbene forse sia tardi, “è il momento di iniziare a giocare a pallone, perché i giocatori per farlo ci sono“. Il problema non è solo nei risultati, ma anche nell’atteggiamento: “tutti i punti pesanti la Fiorentina li ha persi in altre sfide“, ma contro il Napoli, nel primo tempo, il gioco passivo “è servito solo a dare forza all’avversario“. Se non fosse stato per De Gea, “colpevole sul primo gol, ma decisivo nel resto della partita“, la gara sarebbe stata chiusa già nei primi 45 minuti.
Per Ferrara, la soluzione è chiara: “Serve coraggio, servono Gud e Fagioli liberi di esprimersi, serve il verbo ‘giocare'”. La squadra ha il potenziale per farlo, ora tocca all’allenatore “sorprenderci“. E, aggiunge in chiusura, “servirebbe anche giocare due tempi. Pare che il calcio part-time non sia un granché“.
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Redazione LaViola.it