
Nella sua rubrica su La Nazione, il noto giornalista scrive dei problemi di Italiano, fra gol che non arrivano e alta tensione
Il giornalista Benedetto Ferrara, su La Nazione, ha fatto così il punto su i tanti temi caldi di casa Fiorentina:
“Jovic si è fatto male al bicipite. No, Jovic si è fatto male all’anca. I medici di casa Fiorentina studiano il caso. D’altra parte da quando la troupe di Superquark ha fatto un servizio a Moena sulla straordinaria capacità dello staff medico di casa Viola le cose non girano proprio benissimo. Ma gli infortuni fanno parte del gioco, se non fosse che quello del serbo ha avuto più versioni di Yesterday dei Beatles. Dopo un risentimento muscolare e un dolore all’anca, sono girate voci su un principio di gotta, stanchezza figlia dell’insonnia dovuta ai ritardi dei lavori al Viola Park e un dente del giudizio spuntato venti minuti prima dell’inizio della partita. Fatto sta che Italiano ha pensato a una maledizione. Ma come: proprio quando hai scelto il centravanti questo esce dopo sei minuti e non sappiamo ancora il perché? Felice il buon Cabral, che se non altro ha potuto ricordare al mondo di esistere. Non è molto, ma di questi tempi anche un gol annullato sembra chissà che. E così Italiano ha chiesto il bonus psicologo ed è corso a cercare risposte a una domanda che pensava di non doversi fare più: Jovic o Cabral? Cabral o Jovic? La risposta è semplice: Kouamè. L’unico che si diverte a giocare a pallone. Quello che sorride, lotta, corre, crea assist, fa gol. E volevano darlo all’Empoli, pensa te. Lungimiranza livello pro. Forza mister, siamo con te. Che già hai dovuto intervenire per dividere un giornalista da un dirigente al termine di una conferenza stampa. Momenti di tensione. Le cosiddette smusate. Italiano ha calmato gli animi e forse ha pensato: l’avessero i miei difensori tutta questa garra. Già. Forse dovremmo alleggerire questa aria pesante”.
Il giornalista ha poi concluso: “Arriva l’Inter. Partita vera. E la Fiorentina contro le squadre che giocano e ti lasciano campo può giocarsi le sue carte. E noi vogliamo crederci. Si chiama fede, o se preferite, cari ragionieri del pallone, plusvalenza del cuore. Ps. Il buon Joe, su Dazn, prima di ogni partita, dice che è fiducioso perché Italiano ha preparato la sfida “abbastanza” bene. Siamo sicuri che si tratti di una svista linguistica che sarebbe tra l’altro comprensibile. Ma qualcuno glielo dica, però”.

Di
Redazione LaViola.it