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Federico Chiesa e l’amore per la Fiorentina. Bentornata cara Europa League

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Nel giorno di San Valentino, quello dedicato agli innamorati, alle coppie vere o presunte, quello dove ogni tifoso viola non perde mai l’occasione per ribadire che l’unico sentimento intramontabile resterà la Fiorentina, le dichiarazioni d’amore più belle del circondario fiorentino arrivano da Federico Chiesa.
L’ultimo figlio del settore giovanile salito alla ribalta, la pagina più bella del libro di questa stagione, una favola moderna che non stancheremo mai di recitare e apprezzare.

“Spero nella fascia da capitano, mi sento un figlio di Firenze e della Fiorentina. Questa maglia è una seconda pelle per me“. Musica e parole del numero 25 viola. Un ragazzo che sta conquistando tutti, da Paulo Sousa a Ventura, dagli addetti ai lavori ai tifosi, per carattere, determinazione, tecnica. Per quella testa sulle spalle che dimostra nonostante l’età, per quell’umiltà che è frutto di una grande famiglia dietro di lui, guidata dai consigli del padre Enrico.
Federico Chiesa è la trade union tra il presente e il futuro, la base per guardare con occhi fiduciosi questo finale di stagione e l’anno che verrà.

Nel presente della Fiorentina c’è soprattutto l’Europa League, con un sedicesimo di finale a Monchengladbach che sa di crocevia importante, di tappa quasi decisiva di questo percorso del 2017.
Sì perchè nella ridente cittadina della Renania Settentrionale, un misto tra zone rurali e arte moderna a pochi passi dal bacino della Ruhr locomotiva insieme alla Baviera della Germania e di conseguenza dell’Europa, la formazione di Sousa si gioca un pezzo importante di stagione. E, per certi versi, di credibilità.
Tornerà il fascino delle notti europee, quelle che due anni fa condussero la Fiorentina a un passo dall’ultimo atto della finale, quelle che l’anno scorso forse sono state, inconsapevolmente o meno, messe in secondo piano rispetto a un sogno chiamato primato o zona Champions. Quelle notti dove si può sbagliare il giusto, ma che meritano di essere vissute, difese e giocate con ogni arma a disposizione.

Il Borussia Park sarà un termometro importante per capire la tenuta di un gruppo che ha viaggiato a fasi e a continuità alterne. La squadra di Hecking, in ripresa dopo un avvio titubante, lo sparring partner giusto per misurare ambizioni e fame.
Mancherà proprio Federico Chiesa, squalificato dopo il gol e l’ingenuità di Qarabag, con un Tello pronto a sostituirlo. Lui che una dimensione europea l’ha assaggiata nel palcoscenico principale chiamato Champions e in una top squadra come il Barcellona. In difesa tornerà Sanchez, mentre sulla trequarti scalpita un Riccardo Saponara convincente al suo debutto Sabato sera.
Davanti spazio a Nikola Kalinic, recuperato al momento giusto e voglioso di recitare un ruolo da protagonista in una competizione che ha sfiorato due stagioni fa quando vestiva la maglia del Dnipro. Un Kalinic pronto a essere decisivo, magari segnando quel gol in trasferta maledettamente importante nel volgere verso un binario favorevole il doppio confronto.
Insomma, gli ingredienti ci sono tutti, bentornata Europa League.

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