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Federico Chiesa e il gol al Milan che lo avvicina alla consacrazione

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Il talento viola ancora non aveva mai segnato contro una big: l’ha fatto nel giorno che tutto non andava bene

Come riporta il Qs-La Nazione, quasi settantaquattro minuti in penombra fra blitz rimpallati e candelotti senza la miccia, poi Chiesa decide di estrarsi dall’insufficienza netta – una rarità per lui – con il destro che decide la partita. Il primo gol della carriera contro una big, il terzo di questo campionato e il confetto che vale una vittoria viola fuori casa dopo sette mesi.

Chiesa stabilisce le distanze nella domenica in cui gioca peggio e quasi niente di esplosivo gli riesce: pochi strappi, zero dribbling, zigzag prevedibili.

Chiesa è sempre ripartito senza abbattersi, ha cercato di farsi trovare dai compagni, si è infilato nei reticolati continuando a crederci. E dopo il gol – in mancanza di quella viola – è corso sotto la curva rossonera guardando da lontano i 500 tifosi della Fiorentina appollaiati sull’anello opposto.

A loro si era rivolto platealmente a Reggio Emilia, quando contro il Sassuolo la Fiorentina era sotto di due reti: grandi gesti per chiedere aiuto per la squadra, invece di insulti. Un atteggiamento da leader che ieri si è trasformato in gioia pura, come se la Fiorentina avesse vinto una finale: la squadra più giovane d’Europa ha bisogno soprattutto di autostima.

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