
Il classe 2003 è tra le poche note liete di un avvio di stagione disastroso. Ora da lui ci si aspetta maggior concretezza vicino alla porta
Se c’è un giocatore che è tra i pochi (se non l’unico) ad essersi salvato dal disastroso inizio di stagione della Fiorentina, questi è Jacopo Fazzini. Arrivato in estate dall’Empoli per circa 10 milioni di euro, ha iniziato la stagione partendo dalla panchina, per poi imporsi a suon di buone prestazioni fino a guadagnarsi un posto da titolare.
Con la conferma di Gudmundsson e l’arrivo di tanti centrocampisti, il ruolo del 22enne viareggino sembrava definito: riserva dell’islandese, seppur con caratteristiche diverse, nel 3-4-1-2 che aveva immaginato Pioli. Le cose, però, non sono andate così. Il tecnico gigliato si è scontrato con tante difficoltà, accantonando per ora il progetto delle due punte e passando ai due trequartisti dietro l’unico centravanti. Inoltre, Gudmundsson è risultato uno dei giocatori più deludenti di tutta la rosa. Ciò ha facilitato l’incremento del minutaggio di Fazzini, che nelle prime partite stagionali trovava spazio nei secondi tempi.
Il merito della ‘promozione’ a titolare, però, è tutto del classe 2003, che ha giocato al meglio le sue carte. Prima da subentrante, poi da titolare, Fazzini ha mostrato di non soffrire affatto il salto da una realtà provinciale a una più grande come la Fiorentina. Squadra di cui, peraltro, è tifoso, fatto che avrebbe potuto essere motivo di ulteriore tensione – e che in passato ha giocato brutti scherzi ad altri giocatori di fede viola –.
L’ex Empoli ha da subito mostrato buona personalità nel modo di stare in campo, nel suo galleggiare tra centrocampo e attacco. Nel disastroso avvio di stagione della Fiorentina 2024-25, Fazzini è stato forse l’unico giocatore a dare un briciolo di qualità alla manovra gigliata. Tanto che nessuno si è stupito quando all’intervallo di Fiorentina-Roma, con i viola sotto 1-2, Pioli optasse per lasciare negli spogliatoi Gudmundsson e lasciasse in campo il classe 2003. Il fantasista toscano aveva iniziato bene anche nella ripresa, salvo poi venire limitato da un infortunio alla caviglia, che lo ha costretto a lasciare il campo anzitempo.
Il report medico di oggi, però, ha certificato la sua completa guarigione: contro il Milan ci sarà. E sarà titolare. Se l’è guadagnato. “Le prestazioni in allenamento ma anche in partita orientano le mie scelte”, aveva dichiarato Pioli, parlando proprio di Fazzini, prima della partita col Como. È proprio a cominciare dalla sfida coi lariani che l’ex Empoli si è conquistato una maglia da titolare che non ha più lasciato.
Ora che si è imposto tra i protagonisti di questa Fiorentina a suon di buone prestazioni, Fazzini deve salire ulteriormente di livello. Non tanto nel rendimento, quanto nelle cifre, visto che è ancora fermo a quota 0 gol e 0 assist. L’anno scorso a Empoli mise assieme 6 gol e 1 assist in 22 presenze, in una stagione caratterizzata da diversi infortuni. Quest’anno è andato molto vicino a segnare soprattutto in Conference League: col Polissya ha colpito il palo dopo un coast to coast esaltante (“non sapete quante volte l’ho rivisto…”, ha dichiarato in un’intervista pochi giorni dopo), col Sigma si è creato l’occasione con un doppio dribbling, venendo schermato da un difensore.
I tempi sembrano essere maturi per il suo primo gol con la maglia della Fiorentina, la sua squadra del cuore che tanto ha voluto in estate. Ne ha bisogno lui, ne ha ancor più bisogno la Fiorentina stessa, che delle tante brutte notizie di questo avvio da incubo può abbozzare un sorriso guardando alle prestazioni di questo 22enne che sa come si tratta il pallone.

Di
Marco Zanini