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Ancora Fazzini: “Stiamo imparando i concetti di Pioli. De Gea e Kean due fenomeni”
Il centrocampista viola ai microfoni di Radio Bruno: “Il trofeo è il nostro obiettivo, la nazionale il mio personale”
Dal ritiro inglese a Leicester, Jacopo Fazzini ha raccontato i suoi primi giorni in viola in esclusiva ai microfoni di Radio Bruno. Questa la seconda parte della sua intervista:
TROFEO. “L’ultimo l’abbiamo vinto nel 2001. È un obiettivo che ci siamo fissati e che vogliamo raggiungere“.
ESORDIO. “In Coppa Italia con Andreazzoli. Mi disse prima di entrare di giocare come se fossi in primavera, avevo 18 anni. È una persona speciale, sia dentro che fuori dal campo. Mi ha dato fiducia sin da quando era giovane, mi ha sempre detto che non guarda alla carta di identità“.
NAZIONALE. “È un obiettivo personale che vorrei raggiungere. Non so quando succederà, io intanto lavoro“.
RUOLO. “I ruoli passano ormai un po’ in secondo piano. Il mister ci chiede di occupare determinate zone di campo, anche in base a come giocano gli avversari. In base alla partita, ho dei compiti diversi“.
DOVE MIGLIORARE. “Il dribbling, il passaggio, il primo controllo e l’assist sono alcuni dei miei punti di forza. Devo migliorare nei movimenti senza palla e nell’attaccare la profondità. Dovrei fare anche qualche gol in più”.
ASPETTATIVE. “In questa stagione vorrei crescere tanto sotto l’aspetto calcistico, ma anche umano. Per me questa è un’opportunità incredibile, vorrei sfruttarla al meglio e viverla nel migliore dei modi. Vorrei crescere sotto tutti gli aspetti“.
PRIME SENSAZIONI. “Il mister ci ha parlato del suo stile di gioco, di cosa vuole da ognuno di noi. Dobbiamo avere tutti la stessa idea di gioco in testa. Nella compattezza e nella riaggressione stiamo già migliorando. Stessa cosa vale per le palle inattive, dobbiamo imparare velocemente compiti diversi e posizioni diverse“.
DE GEA E KEAN. “Il portiere è un fenomeno, l’attaccante pure: Sicuramente siamo già a buon punto. Poi servono anche tutte le altre componenti. Siamo tutti ragazzi con dei valori, questo penso sia molto importante“.
FIRENZE. “L’ho girata un po’ quando giocavo a Empoli, è spettacolare. Mi piacciono sia il centro che le colline. Fuori dal campo sono molto tranquillo, preferisco evitare la massa e il traffico. Ma delle volte mi piace anche visitare anche il centro“.
ALTRI SPORT. “Mi piace molto il tennis, in famiglia tutti hanno sempre giocato. Non conosco nessun tennista di persona, ma seguo tutte le partite e i tornei. Sono nato nella generazione giusta“.
TATUAGGI. “Ho solo un tatuaggio per mia sorella, con cui ho un rapporto speciale. Lei mi dà la forza per fare quello che faccio. Per il momento mi tengo solo questo, poi vediamo“.