Intervista all’ex centrocampista del Lech Poznan e attuale agente
Nella storia del Lech Poznan non ci sono giocatori italiani che hanno vestito la maglia biancoblù. L’unica eccezione può essere rappresentata da Matias Favano, ex centrocampista nato a Buenos Aires con bisnonno calabrese e con un passato in Italia con le maglie di Pomezia, Vigor Lamezia, Monturese e Campobasso. Oggi, il 42enne argentino con passaporto italiano lavora come agente e tra i suoi assistiti c’è anche Adolfo Gaich dell’Hellas Verona. Per avvicinarci alla gara contro i polacchi, LaViola.it lo ha contattato in esclusiva:
Cosa ricorda della sua esperienza al Lech Poznan nella stagione 2004-2005? “Quella in Polonia è stata una bella esperienza, la mia prima in Europa in una squadra grande con tanti tifosi e in una bella città. Come allenatore c’era Michniewicz, il ct della nazionale in Qatar. Loro mi avevano acquistato perché avrebbero venduto Maciej Scherfchen, che però poi è rimasto ed è tornato Piotr Świerczewski dopo aver giocato 11 anni in Francia, quindi tra la concorrenza e l’ambientamento spesso stavo in panchina, ma la gente mi voleva bene. Poi sono andato al Polonia Varsavia e ho avuto un grave infortunio alla caviglia, dopo di che mi sono trasferito in Italia e ci sono rimasto fino al 2010”.
Cosa deve aspettarsi la Fiorentina dalla gara contro il Lech Poznan? “Lo stadio è sempre pieno, c’è tanta passione come in Argentina e in Italia. Ho ancora degli amici che lavorano nel club e stanno aspettando questa partita importante dopo tanti anni. Chi vince va in semifinale, non sarà semplice per la Fiorentina. L’attaccante svedese Ishak è forte e abile nel girarsi in area, inoltre c’è Skoras, un esterno che ha giocato il Mondiale con la Polonia. Giocano in maniera rapida, quando attaccano vanno diretti in porta”.
Che idea si è fatto invece dei viola? “Ero al Bentegodi quando la Fiorentina ha vinto contro il Verona e in quell’occasione ho visto una squadra ben messa in campo e bellissima da vedere. Contro il Lech Poznan sarà una gara interessante, da vedere. Per noi argentini la Fiorentina è una squadra sempre molto seguita da quando ci ha giocato Batistuta, poi Firenze è una bella piazza”.
Oggi invece ci giocano Martinez Quarta e Nico Gonzalez… “Martinez Quarta ha iniziato da centrocampista e Gallardo lo ha spostato in difesa, ma ha i piedi e la qualità per impostare l’azione. Dopo un periodo di adattamento sta mostrando il suo valore. Gonzalez ha bisogno di tempo per far vedere tutta la sua qualità: è un giocatore veloce e molto abile nell’inserimento. Diventerà molto importante per la Fiorentina, che ha anche altri giocatori forti ed è una società che ogni 2 anni vende qualche giocatore forte, penso anche a Vlahovic. Al Mondiale ho visto dal vivo Amrabat, un centrocampista di qualità e molto intelligente tatticamente”.
Tra le squadre rimaste in corsa vede la Fiorentina favorita per vincere la Conference? “Sì, anche se giocare con il Lech non sarà semplice. Vincere un trofeo sarebbe importante per la storia del club”.
Burdisso è sempre molto attento ai giovani argentini, da addetto ai lavori c’è qualche prospetto che consiglierebbe ai viola o alle società italiane? “Ora ho un difensore centrale del Boca Juniors proprio come Burdisso e che è anche il capitano dell’Argentina Sub-15 allenata da Aimar: Matias Satad. Un giocatore di qualità e di personalità, credo che potrà avere un bel futuro, magari anche in Italia”.
Di
Mattia Zupo