L’unico innesto del mercato invernale contro l’Inter ha giocato dal primo minuto portando a casa una prova comunque sufficiente
Ci ha messo poco più di due settimane a prendersi la maglia da titolare e, nella sfida contro la prima della classe, ha dimostrato di essere uno dei migliori. Scrive la Repubblica.
È decisamente buono l’approccio con il mondo Fiorentina di Davide Faraoni. Se il buongiorno era stato il cross per il gol di Beltran con l’Udinese, la prova contro l’Inter è stata un’ulteriore e piacevole conferma. In una gara difficile, complicata, l’ex Verona si è disimpegnato bene in entrambe le fasi.
Una grandissima chiusura su Carlos Augusto, una spinta costante sulla destra nonostante un sincronismo non perfetto con Ikoné, una palla filtrante ottima per Nzola — poi sciupata davanti a Sommer — sono state le tre giocate degne di nota nel primo tempo del terzino arrivato per tamponare un’emergenza ma diventato fin da subito importante negli schemi di Italiano.
Pronto, conoscitore della Serie A, giocatore di esperienza senza problemi di lingua e adattamento. L’ex Verona ha portato poi quello che il tecnico chiedeva. Freschezza, voglia di dimostrare, determinazione nello scardinare gerarchie mettendo in difficoltà l’allenatore nelle scelte.

Di
Redazione LaViola.it