News
Fallito l’esame di maturità, così giocatori e mentalità restano da metà classifica. Troppi errori dei singoli, esiste un problema attaccanti ma non solo
Una brutta, brutta sconfitta quando invece la Fiorentina era chiamata a confermare le tre vittorie consecutive e iniziare a pensare in grande. Invece, come accaduto a Verona contro il Chievo, la squadra di Stefano Pioli a Crotone sbaglia completamente approccio alla gara senza avere poi il giusto atteggiamento.
Non è stato un problema di modulo, non è stato un problema di giocatori (questi sono), non è stato il problema della terza gara in una settimana. Questo lo era anche per il Crotone. La Fiorentina aveva tutto dalla30 sua parte per centrare il poker di vittorie consecutive, consolidare il settimo posto e una forza tecnica superiore agli avversari.
Invece, è arrivata la quinta sconfitta nelle prime undici partite. Un dato negativo che non può far pensare, al momento, a un campionato da protagonista.
Una Fiorentina ancora in crescita? Certo che si, ma siamo vicini a un terzo del campionato e certe cose iniziano a essere più conosciute e automatiche. A un certo punto gli esami di maturità devono essere passati.
È evidente che Pioli e i giocatori non hanno preparato nel migliore dei modi la gara contro il Crotone ma le motivazioni e l’entusiasmo per fare bene non potevano mancare. Troppi gli errori commessi da tutti i reparti, in entrambe le fasi di gioco. Partite sbagliate contro Chievo Verona e Crotone, quando la differenza di valori delle due squadre è evidente a tutti. È questo che deve far preoccupare, perché queste prestazioni non permetteranno alla Fiorentina di ritagliarsi uno spazio da protagonista in questo campionato. Prima delle tre vittorie consecutive la Fiorentina era una squadra da decimo posto, lo era anche dopo i tre successi, lo è anche oggi dopo la sconfitta col Crotone. Certo è che in un campionato ci sono partite che ti possono cambiare la stagione, la classifica. Ti fanno prendere fiducia, maggior entusiasmo e consapevolezza nei propri mezzi, nonostante il valore con le squadre più forti possa essere nettamente diverso. Quella dello Scida era una di questa e la Fiorentina l’ha fallita in pieno.
In tutto questo, poi, al di là di schemi e moduli di gioco c’è la prestazione dei singoli. Grave l’errore commesso da capitan Astori sul gol di Trotta, ma non solo. In questa prima parte di stagione è la brutta copia del giocatore ammirato negli ultimi anni. Sugli esterni la Fiorentina ha Laurini e Biraghi, due onesti giocatori ma niente di più, e quando sono sostituiti con Gaspar o Maxi Olivera la situazione non migliora. Sulla mediana se Badelj va incontro a giornate altalenanti la squadra non ha geometrie, gioco. Il francese Eysseric inizia a essere un problema: partito bene a inizio campionato, da quando è tornato dall’infortunio non è più riuscito a essere decisivo, determinante. A Crotone tornava titolare ma non è mai entrato in partita, sbagliando quello che c’era da sbagliare.
Situazione simile per Simeone. È giovane, vero, ma è stato anche il giocatore più pagato del mercato di Corvino per essere l’attaccante ‘principe’ della Fiorentina. Lotta, corre molto, ma segna poco. Non concretizza. Da lui tutti si attendono gol non chilometri sulle gambe. Occasione sprecata anche da Gil Dias. Nell’uno contro uno doveva prevalere e aiutare i compagni a segnare, invece non si è acceso per niente. Stessa cosa per Babacar. Alla fine si ricorda più per il fallo di reazione su Simic, che poteva costare il cartellino rosso e qualche giornata di squalifica, che per azioni pericolose e tiri in porta.
Le note positive sono arrivate dal terzo gol consecutivo di Benassi, però nel secondo tempo è scomparso dal campo, e Chiesa. È stato tra i viola che ci ha provato di più, ha colpito anche una traversa, ma chiaramente da solo non può fare miracoli.
E domenica al Franchi arriva la Roma. Con l’approccio e atteggiamento avuto a Crotone è evidente che la Fiorentina andrà incontro a una nuova sconfitta.