Editoriali

Falliti i sogni di classifica, alla Fiorentina non resta che centrare tre “obiettivi minori”

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Otto punti al momento separano la Fiorentina dal settimo posto attualmente occupato dal Milan, ipotetico ultimo posto valido per l’accesso alla prossima Europa League. Punti che diventano dieci (dalla sesta posizione della Samp) se quel posto dovesse essere soffiato dalla vincente della Coppa Italia (o da un’italiana vincente dell’Europa League). I numeri ci dicono che per la Fiorentina sarebbe un’impresa titanica riuscire anche solo a reinserirsi concretamente nella lotta per l’Europa.

Perciò, i tifosi si domandano: è possibile che gli stimoli e gli obiettivi di questo scialbo campionato siano già un ricordo del passato, nonostante siamo ancora a metà febbraio? La risposta, purtroppo, sembra essere affermativa. La Fiorentina si trova nella classica “terra di mezzo”: troppo in alto per aver paura di retrocedere ma troppo in basso per ambire a qualche obiettivo di classifica. E allora, che fare? Rassegnarsi ad assistere ad una sfilza partite che non contano più nulla? Questo non è possibile per una società di Serie A con una storia come quella della Fiorentina. Seppur minori, vi sono ancora degli obiettivi da raggiungere, per non considerare questa stagione un semplice passaggio a vuoto.

1- Ottenere più punti rispetto al girone di andata. Cioè il mantra di Stefano Pioli. Proprio perché ribadito numerose volte nelle conferenze stampa del tecnico gigliato, quest’aspetto assume una certa importanza. D’altra parte, è innegabile che nonostante tutto da questa squadra ci si aspetti una crescita: se alla fine del campionato i punti del ritorno dovessero essere inferiori a quelli dell’andata sarebbe un grave segnale di mancata crescita del gruppo. Ad oggi, dopo cinque giornate dal giro di boa, la Fiorentina ha due punti in meno rispetto all’andata…

2- Riuscire a vincere contro una ‘big’ della Serie A. Per salvare l’orgoglio non basta vincere una match di cartello. Tuttavia, se in un campionato non riesci a portare a casa tre punti in nemmeno un incrocio contro una big del campionato, significa che la squadra, oltre ad avere un tasso tecnico alquanto povero, soffre di problemi di personalità. Soprattutto, tale tesi viene avvalorata se si allarga il cerchio delle ‘big’ ad oltre le prime cinque del campionato: la Fiorentina non ha mai vinto contro le attuali prime otto della classifica. Le vittorie più “prestigiose” ad oggi sono quelle con Torino e Udinese, che precedono i viola rispettivamente al nono e decimo posto in Serie A. L’occasione si presenta subito domenica a Bergamo: l’Atalanta al momento è indubbiamente più forte dei viola, perciò per il team di Pioli sarà un banco di prova importante, soprattutto per capire cosa resti della bella prestazione contro la Juventus.

3- Lanciare più giovani per capire su chi costruire il futuro. Non è raro che nella NBA, circa a metà campionato, alcune squadre, costruite a inizio stagione per raggiungere i playoff ma ormai irrimediabilmente imbrigliate in posizioni poco nobili della classifica, decidano di puntare tutto sui giovani presenti nel roster, lasciando da parte i veterani, al fine di capire chi può valere un posto in squadra nella stagione successiva. La metafora calza, sebbene il modello del calcio europeo sia ben differente dal basket americano (dove a volte alle squadre impossibilitate a raggiungere i playoff conviene perdere le partite). A Pioli si chiede di avere più coraggio di quello mostrato sino ad oggi e di concedere la maglia da titolare a qualche giovane finora rimasto nell’ombra. Hagi se n’è andato, ma i vari Zekhnini, Dragowski e Lo Faso sono stati presentati come giocatori di grande prospettiva. Così come Milenkovic, che il tecnico gigliato ha iniziato ad utilizzare proprio nelle ultime uscite, e Gil Dias, che grazie alla prestazione positiva con la Juventus si è guadagnato altre chance dal primo minuto. Senza dimenticare i nuovi acquisti Falcinelli e Dabo: sono un po’ più avanti nella carta d’identità, ma quanto potranno influire con la maglia viola addosso resta ancora un mistero.

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