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Fali, ancora tu? Ma non dovevamo vederci più? Da Milenkovic a Vlahovic e la percentuale su Rebic. Ancora un’estate viola nelle mani di Ramadani

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Da Nikola Milenkovic a Vlahovic e la percentuale su Rebic. Ancora un’estate viola nelle mani di Ramadani, nonostante la voglia di rompere col passato

Dei rapporti tra la Fiorentina e il super agente Fali Ramadani si erano interessati anche importanti media americani. Anche se poi, quello che pareva un mandato a cedere almeno cinque elementi da parte della vecchia proprietà in cambio di una ricca percentuale, si è rivelato essere solo un accordo. Cosa ben diversa, e non vincolante. La nuova dirigenza viola sapeva di tale legame, visto e considerato che lo stesso Daniele Pradè era stato ds ai tempi di Della Valle e Cognigni, e il rapporto tra la Fiorentina e Ramadani è cambiato (come era normale che fosse) con l’arrivo di Rocco Commisso e Joe Barone. Due, lo testimoniano i fatti, che amano fare a modo loro e in prima persona.

Ci sono, tuttavia, delle situazioni in essere che ‘obbligano’ la Fiorentina a doversi interfacciare con lo stesso Ramadani. Ancora, nonostante dall’America avessero lasciato intendere di non volersi piegare ad alcuna forzatura di sorta. Nikola Milenkovic, è il primo nome della lista. Il suo contratto scadrà tra due stagioni. E la valutazione del suo cartellino, in caso di mancato rinnovo, calerebbe a picco. Tra le parti non è gelo. Ma la questione si sta facendo urgente. Anche perché la volontà della proprietà è chiara: Nikola non parte. Ma per farlo restare, e non vederne il valore di mercato enormemente svalutato, deve rinnovare.

Dusan Vlahovic, è il secondo. Il suo contratto scade nel 2023, ma tra le parti c’era, da tempo, in ponte un incontro per gettare le basi per un prolungamento, con aumento di ingaggio. La volontà che emerge da casa viola è ancora questa. Anche se per lui si prospetta una partenza. Come? In prestito. La Fiorentina non vuol sentir parlare di altre ipotesi. Anche se l’offerta del Lipsia è di quelle importanti, a titolo definitivo, e già a gennaio erano stati messi sul piatto quasi 30 milioni. Anche allora arrivano dei no. Il timore di perdere un calciatore che tutti in società credono possa esplodere a breve, è troppo elevato. Giusto mandarlo a giocare, ma prima va trovato un accordo per allungare il contratto e assumere una posizione di forza sul futuro.  Ramadani non è direttamente l’agente del calciatore serbo, ma il suo entourage è una diretta emanazione dello stesso Ramadani.

Ante Rebic, è un altro. La percentuale che il Francoforte deve versare alla Fiorentina è altissima. Ma in qualche maniera, grazie anche allo stesso Ramadani, il Milan è riuscito prima ad ottenere un prestito biennale con diritto di riscatto, e ora potrebbe ottenere il calciatore croato a prezzi molto vantaggiosi scambiandolo con Andrè Silva. Quella percentuale, insomma, è ancora lontana dall’entrare nelle casse viola. Proprio per questo Ramadani, nelle prossime ore, dovrebbe incontrare direttamente il club tedesco dopo aver ottenuto l’ok da parte del Milan a confermare l’ex giovane viola.

E poi sarà l’estate di Federico Chiesa. Parte? Resta? La sensazione è che quest’anno, rispetto all’anno scorso, le percentuali di partenza siano molto più alte. A patto che nelle casse viola entri la valutazione del cartellino che ne fa Commisso. E più di qualche rumors dava Ramadani come intermediario della trattativa che sul finire dell’avventura dei Della Valle vedevano Chiesa a colloquio con la stessa Juventus.

Ramadani, d’altronde, intrattiene ottimi legami professionali con i bianconeri, ma anche e soprattutto con la Premier, mercato dal quale nelle casse della Fiorentina sono entrate valanghe di milioni con Jovetic e Nastasic, ma non soltanto. Fu Ramadani, infatti, a portare Cuadrado al Chelsea. E proprio dalla Premier sono arrivate svariate offerte (più negli anni precedenti che oggi) per lo stesso Milenkovic.

PRO E CONTRO. Come detto più volte, fa parte del gioco del mercato. A volte dà vantaggi, come i 30 milioni presi dalla Fiorentina per Jovetic, o i 13 da Ljajic a un anno dalla scadenza di contratto, ma anche gli 8 milioni che portò alla Fiorentina per Behrami quando passò al Napoli fino ai 20 milioni presi per Nastasic oltre al cartellino di Savic, o i 28 milioni (cifra allora fuori mercato) incassati per Marcos Alonso. Tutti, per altro, portati alla Fiorentina per pochissimi soldi e rivenduti a prezzi altissimi. Altre volte vincola, come l’aver preso Gulan, Seferovic, Marko Marin, Marko Bakic Giorgios Antzoulas, e altri vari –IC che sono transitati dalle parti di Firenze e che spesso non sono neanche andati oltre la Primavera (Fruk un altro esempio, pagato oltre 1 milione di euro).  Adesso, la sensazione è che si sia più nel secondo dei casi.

TAGLIO. Anche perché la prima cosa che ha voluto fare Commisso è stata tranciare più fili possibili con il recente modus operandi della precedente proprietà. Corvino su tutti. E che i rapporti fossero particolarmente stretti proprio tra l’ex ds, Mario Cognigni e Fali Ramadani, non è certo un mistero. Tanti pro, quando i rapporti portano ‘vantaggi’ ad entrambe le parti, e gli altrettanti ‘contro’ quando una delle due parti ha idee diverse.

MANEGGIARE CON CURA. E qualunque esse siano, ad oggi, la Fiorentina è dunque ‘obbligata’ a dover intrattenere rapporti con una figura professionale che richiede di essere ‘maneggiata’ con estrema cura. Fare la voce grossa, a volte, negli ultimi dodici mesi ha portato risultati. Altre volte meno. Servirà, insomma, ancora massimo equilibrio. Un giorno, forse, il nuovo corso viola potrà decidere di fare definitivamente a meno di alcuni intermediari. Ma quel giorno non è ancora arrivato. E non può essere adesso. Anche se si chiama Fali Ramadani.

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