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Nuovo Fair Play Finanziario: salary cap e luxury tax, ‘spendi quanto puoi, in base ai ricavi’

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Sta per nascere il nuovo Fair Play finanziario per il calcio. Tra salary cap e luxury tax, le multe saranno immediate e le sanzioni pesanti. “Spendi quanto puoi, in base ai ricavi” la nuova filosofia

Sta per nascere il nuovo Fair Play, una combinazione di salary cap e luxury tax, con sanzioni automatiche e nuova filosofia: “spendi quanto puoi”, scrive la Gazzetta Dello Sport. L’obiettivo è l’entrata in vigore dal 1° luglio 2022.

Filosofia e regole sono da approvare tra dicembre e febbraio all’Esecutivo Uefa. L’Uefa ricorrerà a un salary cap “globale”, calcolato sul totale di stipendi, commissioni e trasferimenti di mercato. Un club potrà spendere “X”, poi starà a lui decidere le percentuali tra le singole voci. L’Uefa spingerà per un’intesa su due principi chiave: 1) la sostenibilità; 2) la competitività. Tradotto: 1) le spese non possono andare fuori giri; 2) vanno evitate concentrazioni di fenomeni tipo quella del Psg.

L’opposizione non mancherà, ma l’ultima parola spetta sempre all’Uefa. Il progetto non è ancora definitivo, gli stati generali servono per negoziare. Ma ci sono punti fissi. 1) Le tre voci di spesa: salari, commissioni agenti, mercato. 2) I controlli spostati dalle spese passate a quelle correnti, per evitare vecchi paradossi irrisolvibili. Esempio? Un club spendeva troppo nel 2020, i controlli (e le eventuali punizioni) arrivavano nel 2021, ma intanto quel club “fuorilegge” aveva vinto campionati e coppe. Non dovrebbe succedere più.

Quante spese può permettersi un club? Per mercato, agenti e stipendi, l’Uefa è orientata a concedere non più del 65-70% dei ricavi. Il primo anno la percentuale potrebbe essere più alta, per arrivare gradualmente a regime in due/tre anni. Gli aumenti di capitale saranno ammessi come adesso, estesi a investimenti prima proibiti (tipo marketing) ma mai per le tre voci. Visto così, sembra quasi il “vecchio” Fair Play: più incasso, più spendo. Servono quindi contromisure per evitare il cristallizzarsi della situazione: sanzioni e divieti.

Qui sta la vera rivoluzione: le sanzioni saranno automatiche e progressive. Più sfori (in milioni spesi e in anni consecutivi), più paghi. E sai già cosa ti aspetta, perché la griglia di multe sarà fissa e non si presterà più a interpretazioni giudiziarie o a dietrologie. Le multe devono essere molto pesanti, per dissuadere.

Insomma, al salary cap si aggiunge una luxury tax progressiva (multa). Questi soldi saranno poi redistribuiti tra i altri club, ma il rischio è che ognuno incassi spiccioli. Per restituire competitività ai tornei servono anche sanzioni sportive e divieti. 1) Sanzioni. Si parla di riduzioni nella lista, penalizzazioni di punti, ma è ancora tutto da vedere. Su una cosa l’Uefa non negozia: l’esclusione dai tornei nei casi di frode e recidiva. 2) Divieti: si interverrà sui prestiti, sarà vietato controllare decine (centinaia) di giocatori e trasferirli tra club della stessa proprietà. I prestiti saranno ammessi solo per i giovani.

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