Fiducia e visione: il nuovo corso viola passa dai piedi del centrocampista, brillante anche contro la Carrarese
Nicolò Fagioli si candida a diventare il fulcro del nuovo centrocampo viola targato Stefano Pioli. Arrivato nella scorsa sessione di mercato invernale col desiderio di rilanciarsi dopo mesi difficili, il regista classe 2001 sta rapidamente confermando la stima nei suoi confronti. I segnali, anche nell’amichevole di ieri contro la Carrarese, sono chiari: Pioli intende costruire attorno a lui una squadra più tecnica e manovriera rispetto al recente passato con mister Palladino.
IL RAPPORTO CON PIOLI. Con l’arrivo di Pioli, tornato in viola dopo l’esperienza all’Al-Nassr, la Fiorentina cambia nuovamente pelle: meno verticalità frenetica, più controllo, manovra e gestione del ritmo. Ed è qui che Fagioli può diventare fondamentale. Le sue indiscusse doti in cabina di regia (visione, pulizia nel primo tocco ed intelligenza tattica) sono esattamente ciò di cui necessita questa squadra. A conferma di questo, e della rinnovata fiducia nelle sue caratteristiche tecniche, c’è l’ampio minutaggio nelle prime tre uscite stagionali gli ha concesso l’allenatore gigliato: 45’ contro la Primavera, 30’ contro il Grosseto e 60’ contro la Carrarese (135’ minuti totali).
I SEGNALI DALLE PRIME USCITE. Contro la Carrarese, nonostante la prevedibile differenza di livello tecnico tra le due squadre, Fagioli ha mostrato una prova di grande personalità. Sempre al centro dell’azione, spesso chiamato in causa dai difensori in fase di impostazione, ha toccato molti palloni e distribuito gioco con naturalezza, distinguendosi grazie alle sue qualità in mezzo al campo, dettando spesso i tempi di gioco, senza tirarsi indietro nemmeno in fase di contrasto. Interessante la sua capacità di smarcarsi con il corpo orientato verso l’ampiezza, pronto a innescare le catene laterali.
L’INTESA CON KEAN. Nel gioco fluido e tecnico immaginato da Pioli, Fagioli può rappresentare l’anello ideale di centrocampo volto a valorizzare Moise Kean. I due si conoscono bene fin dai tempi della Juventus e condividono una certa affinità nelle letture offensive. Fagioli ha la qualità per servire in profondità, soprattutto sui movimenti incontro-lungo di Kean, spesso letali se innescati con i tempi giusti. Il centravanti, dal canto suo, ha bisogno di un riferimento creativo capace di accorciare la squadra e metterlo davanti alla porta con pochi tocchi. Un asse tutto italiano che, se ben oliato, potrebbe diventare il punto di forza della nuova Fiorentina.
PAROLA D’ORDINE: CONTINUITÀ. Dopo la più che buona seconda parte di stagione agli ordini di mister Palladino, Fagioli ha già dato segnali incoraggianti. Ora vuole continuità, minuti e fiducia. Firenze può offrirglieli. In un ambiente passionale e soprattutto capace di esaltare e innamorarsi del talento, Fagioli ha l’occasione per affermare definitivamente le proprie qualità e, magari chissà, ottenere anche una chiamata nella Nazionale allenata dal CT azzurro Gennaro Gattuso.
Di
Francesco Massimo Ascione