Le parole del presidente dell’Empoli: “Anjorin al Torino, vale Ederson dell’Atalanta. Esposito è scaltro, Viti deve capire che…”
Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli, ha parlato a Lady Radio: “Sebastiano Esposito? E’ un ragazzo che fa parte di un gruppo che secondo me era da 12° posto, ma alla fine retrocesso. Il girone di andata eccellente, poi sono iniziati infortuni a catena, abbiamo giocato mediamente con 12 giocatori infortunati, più squalifiche. Prima dell’allenamento io sono sempre presente nello spogliatoio, misuro anche gli aspetti umani. È un ragazzo splendido, napoletano, la sua allegria mancherà. Il giocatore ha dato molto, un po’ meno nel girone di ritorno. Ha grandi colpi dal punto di vista tecnico, capacità di saltare l’uomo di sterzata, ha un buon tiro. Un difetto? È troppo generoso. Rispetto alle doti atletiche che ha dovrebbe misurare di più le energie. È molto bravo a legare il gioco, è un ottimo giocatore anche di rifinitura, ma se mi fa 11-12 chilometri a partita gli può mancare qualcosa negli ultimi 30 metri, dove ci vuole più lucidità. Io che sono un calciofilo, penso che le sue grandi doti tecniche, se facesse meno corse in giro per il campo, potrebbero valere di più”.
RUOLO. “Non è proprio una seconda punta. Gioca intorno alla prima punta, ma è molto bravo nella giocata personale sua che in corrispondenza dell’attaccante. Per come vede il gioco è molto portato a mandare dentro i centrocampisti e gli esterni, ha grandi doti tecniche. Ha fatto 10 gol, tutti fino a gennaio. È un ragazzo che è all’80% delle sue possibilità, ma è un valore aggiunto dal punto di vista tecnico sicuramente”.
PIO ESPOSITO. “Pio fa della sua fisicità ed esuberanza atletica la sua forza, Seba fa della tecnica la sua forza, fa giocate da campioni. Magari fa cambi di campo di 50 metri. Pio Esposito è una forza della natura. Resta all’Inter? Finalmente verso una scelta verso un giocatore italiano di prospettiva, una volta giocavano titolari nelle big, ora si è perso questo senso di appartenenza alla Nazione. Prendo spunto da Gattuso: siamo forti fino all’Under 19, poi troviamo difficoltà”.
FAZZINI E VITI. “Firenze è una piazza molto difficile, c’è un’aspettativa di risultati forse oltre misura. La Fiorentina quest’anno è arrivata 6°, in semifinale di Conference. Si è lasciata dietro tre squadre importanti come Milan, Lazio e Bologna che avevano fatto squadre per fare la Champions, e i fiorentini non sono contenti, hanno contestato la società. Per dire che è un ambiente difficile. Seba è un ragazzo molto scaltro dal punto di vista caratteriale, se gli arrivano due fischi non li sente neanche magari. Per gli altri, Fazzini e Viti, è un banco di prova importante. Sono prototipi di giocatori da Champions League. Mattia non ha ben capito i mezzi che ha, può giocare in squadre che lottano per lo scudetto. Gli manca questo. Pioli poi è uno dei più bravi e dei più esperti, è uno dei top in Italia. Saprà individuare il modo. L’ho detto anche a Pradè, Mattia deve capire che può giocare anche ad altissimi livelli, non si deve accontentare. Fazzini ha fatto un salto di qualità a livello di consapevolezza. Ha capito che in qualsiasi parte del campo può provare a fare la giocata che sa fare. Fino all’anno scorso aveva una forma di timidezza a tirar fuori queste doti. In Parma-Empoli una squadra da Champions, a novembre, venne a vedere Anjorin, ma mi disse: “Che roba è Fazzini?”. Poi si è fatto male ed è iniziato il calvario. Se io in estate avessi pensato che Fazzini avrebbe giocato 21 partite, avrei detto che sarebbe stato difficile salvarsi. Così è stato. Viti è uno che può giocare nella Roma o nel Napoli, mancino, arcigno. Ha qualità tecniche importanti, fino alla Primavera ha fatto il centrocampista. Altri giocatori sono fenomeni a livello atletico e poi quando devono legare il gioco o fare verticalizzazioni di 20 metri, regalano palla agli altri. Lui invece la verticalizza precisa e fa bei cambi di campo”.
RAPPORTI. “Semplicemente in passato i giocatori dell’Empoli andavano alla Juve, all’Inter e al Milan invece che alla Fiorentina, ma mica avevo colpa io. Barone mi trattava come se fossi più giovane di lui, mi piaceva la cosa. Il rapporto era arricchito dall’aspetto umano. Anche con Pradè. Con Corvino ho un rapporto che se ho da chiedere un consiglio glielo chiedo, ricevo da lui degli attestati di stima che non potete credere. Anche nella sconfitta”.
PARISI. “Io Parisi lo vedo come una mia creatura, se gioca al di sotto la cosa mi rompe le scatole e parecchio. C’è una cosa che tengo per me, una cosa di gestione. Ma secondo me, come ho detto a Pradè, c’è da fare attenzione ad una cosa se si vuole Parisi al 100% sempre. Mi sono permesso perché Daniele mi ha chiesto un parere, dicendomi che sono contenti degli ultimi mesi e meno di quanto aveva fatto prima. È un ragazzo che è venuto da noi dalla Serie C. Ha un motore straordinario, sembra un mingherlino, un difensore leggero e questo non lo avvantaggia, ma cuore e polmoni sono da giocatore importante. La velocità e la scaltrezza gli fanno recuperare situazioni di difficoltà. Io mi aspetto che faccia 30 partite ai suoi livelli, non 10 come ne ha fatte ultimamente. Se uno gioca la coppa il giovedì, gli allenamenti del lunedì, martedì e mercoledì sono di preparazione alla partita, non mette fieno in cascina. Se poi non gioca neanche la coppa, è un problema. Ma è un problema che hanno tanti giocatori in grandi club. Chi non gioca le partite infrasettimanali, non giocano e non si allenano. Se ad Empoli lavorano a 100 o 110, e da altre parti a 70 o 80, poi è un problema. È un discorso generale”.
ESPOSITO DA PUNTA. “Seba Esposito può fare anche la prima punta, è uno che riesce ad attaccare la linea molto bene. È molto scaltro e sveglio. Poi di testa ci prende. Non è ovviamente Kean, uno dei migliori centravanti. Ma all’occorrenza lo sa fare. Kean è un giocatore straordinario, fa reparto da solo ed è in grado di mettere in difficoltà anche due avversari. È uno dei pochissimi che è in grado di tenere botta a due avversari, ci riesce con le sue doti atletiche. Si parla di un campione, per quello che si è visto quest’anno. Piccoli? Mi piace, è un atleta fuori misura. Vista l’applicazione che ha è destinato a crescere nel tempo, ha 24 anni ma cresce tutti gli anni. Ha doti atletiche, una mentalità importante. Se uno così fa 10 gol, poi tra due anni ne fa 18″.
ANJORIN. “Paragone Esposito-Di Natale? Di Natale è un giocatore che poi ha aggiunto fuori da Empoli uno spunto che non aveva, è maturato a 26 anni. La dimostrazione che il lavoro specifico, calciando ad esempio un quarto d’ora in porta ogni giorno, si migliora tanto. Di Natale viene posto come esempio ai ragazzi. Aveva lo spunto nel breve, ma a 26-27 anni ha messo 2-3 chili di glutei e flessori e ha allungato la corsa. Ha potenziato la catena posteriore ed è diventato efficace anche nei 20-30 metri. Esposito non ce l’ha ancora la conduzione di palla e il talento nei 20-30 metri, ha più spunto sul breve. Anjorin? Ha fatto anche lui 22 partite, è un giocatore che se fa 30-35 partite è del livello di Ederson dell’Atalanta. Ha roba grossa addosso, non ci incastra niente col livello dell’Empoli. Ma ha problematiche che lo hanno portate a fare 22 presenze. Se fosse rimasto avrebbe fatto magari 30 partite. Ma tutti volevano che lo cedessimo, tenerlo poi scontento in Serie B… Mi sono fatto del male già un po’ di volte. Andrà al Torino, sì”.
Di
Redazione LaViola.it