Primato di palloni toccati e chilometri percorsi, un giocatore ritrovato (e importante) per Prandelli. Peccato per due imprecisioni in fase difensiva, pagate a caro prezzo
Ormai è un giocatore totalmente rigenerato, Valentin Eysseric. Un punto fermo per Cesare Prandelli, che dopo averlo rilanciato adesso lo considera un titolare a tutti gli effetti. Una risorsa importante nella lunga rincorsa verso la salvezza. Con una dote che il tecnico viola apprezza del francese: la duttilità tattica.
MULTIUSO. Del resto, con Prandelli, Eysseric sta facendo praticamente ogni ruolo: dalla seconda punta alla mezz’ala nel centrocampo a tre, dal trequartista all’esterno. Ieri è partito laterale destro, poi si è spostato a sinistra, per poi finire la partita da centrale nel centrocampo a due. Una buona prova, ottima nel primo tempo, mentre nella ripresa qualche ‘pecca’ c’è stata.
QUALITA’ E QUANTITA’. Peccato, perché per un’ora era stato tra i migliori in campo della Fiorentina. Cambi di gioco, tocchi di qualità, anche coperture importanti su un ‘treno’ non facile da arginare, come Theo Hernandez. Quello il compito principale richiestogli da Prandelli: aiutare Martinez Quarta sulle sfuriate del terzino rossonero. E per larghi tratti Eysseric ci è riuscito: 5 le coperture difensive della sua gara, come Pulgar e più di Pezzella (3).
CORSA E REGIA. Nel mezzo anche un paio di colpi di tacco pregevoli, la palla per Vlahovic che ha portato al 2-1 di Ribery e il corner ben calciato per la traversa di Pezzella. I numeri parlano per Valentin: è stato il giocatore che ha toccato più palloni nella Fiorentina ieri, 70, con ben 29 palloni giocati in avanti. Una sorta di ‘regista’ per Prandelli, insomma. Ha toccato quasi il doppio di palloni di Pulgar, 10 in più di Bonaventura e Ribery. Con due ‘passaggi chiave‘ (come lui solo Calhanoglu tra i giocatori in campo al Franchi) a referto della Lega Calcio. Non solo, perché Eysseric è stato anche quello a correre di più tra i 28 giocatori di movimento in campo: 11,56 chilometri, meglio di Bonaventura (11,14 km) e Kessie (11,29 km). Con una velocità media in ‘run’ (cioè in andatura media, non in scatto) di 7,4: la più alta tra i giocatori viola.
DUE IMPRECISIONI. Insomma, ritmo, condizione e qualità hanno ridato un giocatore importante a Prandelli. Anche se, come detto, la prova di Eysseric è stata condizionata anche da due imprecisioni che hanno portato ai due gol della rimonta rossonera. Prima Brahim Diaz che gli ‘scappa’ sul colpo di Kjaer (non è un difensore, ma il francese poteva fare senz’altro meglio), poi quel pallone impreciso in orizzontale che ha portato al break di Tomori e al 2-3 di Calhanoglu. Leggerezze pagate a caro prezzo, che hanno ‘macchiato’ una prova per il resto molto convincente.
Di
Marco Pecorini