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Ex viola, Alia Guagni saluta il calcio giocato: “Vincere lo scudetto a Firenze l’esperienza più bella”

Le parole dell’ex calciatrice della Fiorentina Femminile: “Noi donne abbiamo qualcosa in più che è dato probabilmente dal dover lottare sempre per qualsiasi cosa”

Alia Guagni, ex calciatrice della Fiorentina Femminile, annuncia il suo ritiro al calcio giocato al termine di questa stagione sportiva. In una lunga intervista a INDIVISA ripercorre la sua storia calcistica e le emozioni del ritiro: “Non credo di avere ancora realizzato, mi sto godendo questi ultimi momenti. Realizzerò tutto insieme, come sempre nella mia vita. Se mi guardo indietro però è tutto bello. Un momento difficile è stato quando ero ancora al Firenze, prima della Fiorentina, quando ancora non ci conosceva nessuno. Eravamo in Serie A e mio padre era il presidente. Ci siamo trovate senza sponsor e senza soldi a dover affrontare squadre molto più attrezzate di noi ma nonostante questo siamo arrivate in alto e bene. In quel periodo. Avevo finito l’università e dovevo scegliere se giocare a calcio o lavorare, quello penso sia stato uno dei momenti più difficili. Ho deciso di continuare e mettere anche quello che non avevo e poi siamo arrivati alla Fiorentina quindi ne è valsa la pena“.

I PREGIUDIZI. “Mi ritengo estremamente fortunata perché ho vissuto in un contesto dove ci sono state difficoltà ma pochi pregiudizi. Ho conosciuto tante persone che sono state vittime di pregiudizi ed è difficile, dobbiamo abbatterli. Soprattutto nell’essere donna che vuole fare uno sport per uomini, non è così, c’è chi lo crede e questo stereotipo va abbattuto, ce la faremo prima o poi. Noi donne abbiamo qualcosa in più che è dato probabilmente dal dover lottare sempre per qualsiasi cosa. Questo ci fortifica e ci da qualcosa in più. Credo che nel calcio ci sia bisogno di donne perché possiamo portare qualcosa in più, dare una visione diversa che non significa migliore ma che crei confronto. Le visioni diverse unite creano qualcosa di grande“.

SU FIRENZE. “Firenze è casa, è la mia vita. Sono nata lì e provo amore viscerale per Firenze. Mi ha accompagnata in tutta a carriera calcistica, l’obiettivo che mi ponevo da piccola era arrivare lì con quella maglia ed in quello stadio, è stato un traguardo indescrivibile. Vincere lo Scudetto a Firenze è stata l’esperienza più bella in assoluto, nonostante il Mondiale e tanti altri bei momenti”.

LA NAZIONALE. “Mi ha accompagnata per tutta la vita. Sono arrivata a 14 anni e mezzo che ero la più piccola, ero sotto età e non potevo giocare le partite ufficiali. Un’esperienza altalenante, ci sono stati momenti in cui era difficile per me andare in Nazionale e momenti in cui mi sono sentita parte di un gruppo incredibile e questo penso ci abbia portato al momento più alto che è il Mondiale di Francia. Sono stati gli anni migliori perchè eravamo un gruppo forte e sapevamo dove volevamo arrivare”.

COSA LASCIA AL MOVIMENTO CALCISTICO. “Difficile dirlo. Spero di aver trasmesso qualcosa alle nuove generazioni. Ho dedicato tutta la mia vita a questo sport, a questo mondo. Spero di aver trasmesso valori veri, non sono esibizionista. Ho messo sempre passione, voglia e sacrificio che per me sono valori importantissimi e spero di averlo trasmesso. Ci terrei a ringraziare Andrea Guagni perchè qualcosa lo abbiamo lasciato. Io in modo indiretto. Tutto il percorso fatto per arrivare alla Fiorentina e dare il via a quella che è stata la svolta al calcio femminile credo lo si debba a lui. Noi abbiamo dato il via, ora sta agli altri fare il proprio meglio”.

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