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Repetto (ex ds Pescara) a VI.IT: “Torreira, mix tra Pizarro e Gargano. Sottil può essere il sostituto di Chiesa”

Le dichiarazioni dell’ex dirigente biancazzurro che ha scoperto il centrocampista uruguaiano

La prima vittoria della Fiorentina al Gewiss Stadium è coincisa con il debutto in maglia viola di Lucas Torreira. Il centrocampista uruguaiano è stata una delle novità della formazione schierata da Vincenzo Italiano contro l’Atalanta e si è reso protagonista di una prova più da equilibratore che da regista della squadra viola. Per commentare questo suo ritorno in Serie A, LaViola.it ha contattato in esclusiva Giorgio Repetto, ex direttore sportivo del Pescara che contribuì insieme a Roberto Druda all’arrivo del giovane Torreira in biancazzurro:

Come ha visto la Fiorentina in queste prime partite?
Prima di tutto si è mossa bene la società: tenere Vlahovic nonostante le offerte importanti non è cosa da poco. Italiano fa giocare un calcio bellissimo da anni. Credo che quest’anno la gente di Firenze si divertirà. Ho visto la prima di campionato contro la Roma e secondo me hanno giocato meglio lì che a Bergamo. Ora le prestazioni di livello sono tre consecutive, quindi credo solo ci sia da stare allegri, ci penseranno la società e Italiano a mantenere la concentrazione sempre alta. Italiano difende con la linea alta, ha idee di gioco e si vede che la squadra ha fatto una bella preparazione fisica perché non è solo corta ma anche stretta: le squadre strette non permettono di giocare facilmente a nessuno e se rimani anche corto concedi poche possibilità agli avversari di giocare”.

Esordio di Torreira?
“Era un po’ di tempo che non giocava ed alla prima quindi doveva inserirsi, l’ho visto al 60-65%. È un giocatore di assoluto livello, una garanzia di attenzione e concentrazione in grado di guidare i compagni secondo i dettami dell’allenatore. Ho sempre detto che è un mix tra Pizarro e Gargano. È dinamico e tecnicamente fortissimo, qui da noi e alla Sampdoria ha contrastato avversari il doppio di lui senza nessun timore. Lui è arrivato in Italia da trequartista e sembrava un po’ Tevez, poi Oddo in Primavera lo ha messo davanti alla difesa e con Giampaolo si è affinato”.

Contro l’Atalanta meglio in fase di interdizione che di impostazione?
“Contro l’Atalanta aveva Pessina quasi a uomo su di lui ed è stato bravo a non concedere occasioni al suo diretto avversario. Ha avuto qualche problema in fase di impostazione, ma magari si alza lui e si abbassa Bonaventura. Col tempo, Italiano troverà delle alternative. Torreira è il tipico giocatore che ti accorgi che gioca bene dopo 5-6 partite perché il suo gioco non è appariscente. Contro l’Atalanta l’azione si è sviluppata soprattutto sulle fasce perché c’era molta densità in mezzo al campo. Ho visto che spesso aveva l’avversario a 2 metri ma i compagni non si fidavano a passargli la palla, ma lui è abilissimo nello stretto: è anche una questione di conoscenze tra nuovi giocatori”.

Come lo avete scoperto al Pescara?
“Druda lo ha portato a Pescara ma quelli del settore giovanile non lo avevano neanche quasi guardato. Sicché mi disse di andarlo a vedere all’antivigilia di Natale 2013 in una finale di un torneo a Vasto. Dopo 10 minuti dall’inizio della partita chiamai il presidente Sebastiani e gli dissi: “Prenderesti Tevez gratis? Perché qui c’è Torreira che domani ha il volo per tornare in Uruguay. Non lo facciamo partire perché è forte”. Qui per i primi 6 mesi ha avuto difficoltà di ambientamento con la Primavera, ma con l’arrivo di Oddo è stato spostato davanti alla difesa e ha fatto partite eccezionali nel finale di stagione fino alla finale playoff col Bologna. Poi dopo solo quattro partite col Pescara, una sera mi chiamarono De Giorgis e l’avvocato Romei della Sampdoria e facemmo la trattativa in macchina”.

C’è un episodio in particolare che le è rimasto dell’esperienza di Torreira al Pescara?
“Mi è sempre piaciuto tanto, ma se devo dire una partita dico quella contro il Como in cui si trovò a marcare un attaccante di 1,90 cm come Gerardi. In quella gara aveva fatto la mezzala, la mezzapunta e poi per 2-3 minuti ha marcato il centravanti. Oltre alla fase difensiva ha colpito un palo e ha conquistato un rigore. È uno che sa anche inserirsi, ma spesso si frena per mantenere l’equilibrio della squadra”.

Contro l’Atalanta c’era anche un altro ex Pescara come Sottil: come lo ha visto?
“Anche Venuti: quando arrivò da noi si era infortunato alla rotula l’anno prima ed è un ragazzo molto serio e forte. Con Sottil ho avuto più possibilità di interagire a livello dialettico perché è arrivato a gennaio, in un momento particolare della stagione. E’ un ragazzo con una forza fisica eccezionale, ha scatto e velocità, sa attaccare la profondità. Da noi conquistò il posto da titolare dopo poche settimane e fece molto bene. Deve ancora rendersi conto però della forza che ha e deve migliorare nelle scelte, ma quello dipende dalle esperienze. Credo che possa essere un buon sostituto di Chiesa come caratteristiche, anche se è meno cattivo nel cercare il gol ma ha le qualità. Ora sta cercando di fare la fascia e rispettare le indicazioni dell’allenatore: ma se acquisisce la cattiveria nel cercare il gol può farne parecchi“.

È vero che voleva portare Vlahovic al Pescara?
Vlahovic avevamo provato a portarlo al Pescara prima che arrivasse in prima squadra, come penso ci avessero provato tutti in Serie B. In Primavera era eccezionale. Ora è tra i top 3 in Europa come attaccanti giovani. E comunque non fa solo gol, ma gioca per la squadra: è un giocatore completo ed è logico che sia nel mirino delle grandi”.

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