L’ex allenatore di Cabral ai tempi del Ceará: “Ha sempre mostrato il potenziale per poter fare il salto in Europa”
Marcelo Chamusca, allenatore brasiliano che ai tempi del Ceará Sporting club ha visto crescere il neo attaccante della Fiorentina Arthur Cabral, ha parlato ai microfoni di Gianlucadimarzio.com. Queste le sue dichiarazioni: “Sono arrivato alla nona giornata, e in quella gara c’era il mio assistente in panchina. Cabral ha giocato da esterno per provare a recuperare il risultato ma io avevo capito subito che era un attaccante puro. Ha sempre mostrato il potenziale per poter fare il salto in Europa”.
DURO LAVORO E RISPETTO. “Al primo allenamento mi ha stupito: era giovane ma già davvero sovrastante fisicamente. E devo dire anche con una certa mobilità per una punta. Ora è ancora più robusto di quando era giovane ma me l’aspettavo: lavorava veramente duro e gli piaceva fare dei work out extra quando gli altri terminavano”.
“Perché gli diedi poco spazio nel finale di quella stagione (il 2016-17, ndr)? C’erano tante pressioni e lui era molto giovane. Ho preferito dare spazio ai giocatori più esperti ma proprio per questo Cabral è sempre stato rispettato. Non era un leader, ma la sua umiltà e concentrazione nonostante tutto gli hanno fatto guadagnare la fiducia di compagni e tifosi, che da lì a poco lo avrebbero chiamato King Arthur”.
IL CONSIGLIO. “Il consiglio che posso dargli, avendo anche io lavorato all’estero in Qatar e in Giappone, è quello di adattarsi al più presto alla cultura: la lingua, il cibo, i giornali, conoscere la storia del club… Ovviamente ci sono tante aspettative su di lui e le sue prestazioni ma sono sicuro che possa scrivere al meglio la sua storia con i viola”.
Di
Redazione LaViola.it