Stavolta turnover meno radicale, cambiati sette giocatori rispetto a Bologna. Ma la Fiorentina fatica e agguanta il pari solo alla fine
Missione, in parte, compiuta. La Fiorentina pareggia, evita la seconda sconfitta consecutiva e, soprattutto, si porta a casa dal Portogallo l’obiettivo principale: la qualificazione diretta agli ottavi di Conference. Certo, le buone notizie finiscono sostanzialmente qua. Una prestazione sottotono, soprattutto nel primo tempo, che ha di fatto confermato quanto questa squadra patisca le rotazioni. Così scrive il Corriere Fiorentino.
TURNOVER RAGIONATO. E pensare che anche stavolta erano state più ragionate rispetto all’inizio del percorso. Basta pensare all’attacco, con la conferma di Beltran a sinistra e, soprattutto, la riproposizione dall’inizio di Gudmundsson. E poi Dodo e Comuzzo. Sette cambi rispetto a Bologna, per un turnover sempre più ragionato. Ma approccio superficiale e tanti errori in costruzione hanno portato il Vitoria ad essere spesso pericoloso. Nel finale, dopo qualche mischia, il pari di Mandragora. Un sospiro di sollievo e, per come si era messa e per il pericolo corso, per stavolta può andar bene così.
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Redazione LaViola.it