Unica strada percorribile per permettere ai campionati europei di terminare dopo questa sosta forzata per l’emergenza virus
Approfondimento de La Gazzetta dello Sport sulle vicende anche europee. Ora, si spera, stop a tutto. Se non si fosse capito, prima si finisce e prima si ricomincia. Questo è il momento delle scelte, anche dolorose.
Martedì Uefa, federazioni, leghe, club e calciatori s’incontrano — via video naturalmente — per definire il “nuovo” pallone al tempo del virus. L’opzione più probabile è il sacrificio dell’Europeo, spostato in altra data. La soluzione più facile è spostare l’Europeo a giugno ‘21 o a fine ‘20, come ha chiesto l’assemblea di Lega ieri. Ma niente sarà a costo zero.
È sul tavolo anche l’opzione rinvio a fine 2020 (novembre, oppure settembre), più complicata nell’anno olimpico, anche se niente può essere escluso: potrebbe essere una prova generale in vista del Mondiale 2022 sempre a novembre-dicembre.
L’Euro a giugno 2021 costringerà però altri tornei a sloggiare. Il Mondiale donne e l’Euro U.21 potrebbero essere rinviati al 2022, visto che il Mondiale è a dicembre e c’è spazio in estate.
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Redazione LaViola.it