Stasera la prima sfida dopo l’uscita dalla Conference. Palladino lo psicologo del gruppo
La Fiorentina riaccende stasera il motore dopo la fermata (brusca e decisiva) contro il Betis Siviglia. Si torna a ragionare in ottica campionato, scrive La Nazione, calcolando e ricalcolando quello che i viola dovranno fare per riaccendere (oltre al motore del gioco) quello della speranza di raggiungere l’Europa. Tabelle, tabelline, calendari a confronto, scontri diretti: il rebus del finale di stagione starebbe bene nelle pagine della Settimana Enigmistica, anche se per la Fiorentina l’unica soluzione da prendere in considerazione è questa: vincere le ultime tre sfide (Venezia, Bologna e Udinese) e vedere che cosa accadrà a chi occupa una classifica migliore ma è comunque (e ancora) alla portata.
Tutto, comunque, passerà dalla trasferta di questa sera sul campo di un Venezia nei guai ma ha fatto i suoi calcoli per arrivare alla salvezza. Palladino da 48 ore sta facendo più lo psicologo che l’allenatore. Palladino, del resto, sapeva benissimo che batoste come quella subita contro il Betis, lasciano un senso di spossatezzaimpotenza che può causare – a sua volta – ulteriori danni. Venezia-Fiorentina, in altre parole, dovrà e avrà a tutti gli effetti, avere lo stesso valore che Firenze aveva dato all’attesa del match di ritorno della semifinale di Conference.
Anche per questo – Kean non parteciperà alla trasferta – il gruppo che scenderà in campo nello stadio della Laguna sarà il gruppo con il quale Palladino ha costruito la formazione titolare dei mesi scorsi. Gosens e Dodo dovranno spingere e vincere gli uno contro uno come era stato nel primo tempo con il Betis. La mediana dovrà appoggiarsi sulla qualità dei singoli, mentre l’attacco, proprio contro il Venezia potrebbe giocarsi il primo atto di una commedia che manderà in scena anche le scelte da fare (sul mercato) per il futuro. Ci saranno Beltran e Gud a cercare i gol indispensabili per rimettere in moto la prima Fiorentina del dopo-Conference e ricaricare la battereia che tiene accesa la lucina della qualificazione alle coppe europee. E se per Beltran, il futuro da fiorentino non sembra affatto in discussione, diverso potrebbe essere il discorso quando si parla di Gud. Giocatore prezioso e da riscattare, ma anche giocatore che per tanti (troppi) motivi, ha finito per non spingere la Fiorentina come invece ci sarebbe aspettato da uno come lui.
Di
Redazione LaViola.it