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Europa raggiunta, ambizioni da rinnovare e (quasi) mezza squadra da ricostruire. I ‘paletti’ di Italiano e il caso Torreira che fa già discutere. Attesa per le parole di Commisso

Il presidente viola tornerà a parlare dopo diversi mesi. Tanti punti interrogativi e una linea guida che solo Commisso può tracciare

Avanti insieme e appuntamento a inizio luglio. Certo, nel frattempo Italiano e i dirigenti viola si terranno in contatto, perché è chiaro che partirà fin da ora (anzi, dovrebbe già essere partita) la missione per costruire la Fiorentina 2022/2023. Una stagione che vedrà il ritorno in Europa dopo sei stagioni, in una Conference League che tutti vogliono cercare di onorare dopo averla faticosamente conquistata. E’ la terza competizione europea, sì, ma snobbarla vorrebbe dire andare incontro a possibili figuracce. Al contrario, affrontarla con il giusto spirito può portare a risvolti molto positivi, Roma insegna. Per questo servirà una rosa all’altezza della situazione.

GRANDE ATTESA. Insomma, dopo che l’obiettivo di inizio stagione era di fare un campionato senza soffrire e restare nella parte sinistra di classifica, ora che la Fiorentina ha ‘scalzato’ l’Atalanta dalle ‘sette sorelle’ le ambizioni dovranno essere rinnovate. Per iniziare un ciclo virtuoso, cercare di non essere solo una comparsa e restare stabilmente nel lotto delle migliori del campionato. “Il posto che compete alla Fiorentina”, hanno ripetuto tutti negli ultimi mesi, quindi la direzione dovrà essere quella. Chiaramente c’è molta attesa però per le parole di Commisso, che aveva spronato la squadra e l’allenatore alla vigilia della Juve per raggiungere l’importante traguardo. Il presidente viola tornerà a parlare pubblicamente, rispondendo alle domande dei giornalisti, dagli Stati Uniti, dopo diversi mesi in cui aveva rilasciato sostanzialmente messaggi alla squadra o qualche commento al media ufficiale. “Sono molto amareggiato e deluso, mi devo fermare per riflettere”, disse dopo il mercato di gennaio, con le critiche dei tifosi per la cessione di Vlahovic alla Juve.

I PUNTI DA CHIARIRE. Commisso manca da Firenze da inizio dicembre, quando dovette tornare anzitempo in America per una “fastidiosa polmonite”. Nei mesi più di qualcuno si è preoccupato per il suo stato di salute, di recente lo stesso patron ha rassicurato anche squadra e staff sui suoi miglioramenti. In attesa di poterlo rivedere in città, potrà fare chiarezza con questa ‘conferenza’ a distanza e da remoto sulla stagione in corso ma soprattutto sugli obiettivi futuri, sul percorso da intraprendere con Italiano, sulle ambizioni, sulle possibilità economiche in chiave mercato viste le cospicue entrate, sulla volontà o meno di aprire un ciclo importante, sullo stadio, sul Viola Park, sulla situazione Torreira, sui rinnovi delle cariche dirigenziali in scadenza, sul suo stato d’animo dopo la delusione manifestata in inverno. Insomma, tantissimi temi e tanti punti di domanda che solo Commisso potrà chiarire, al tramonto di una stagione abbastanza controversa (Gattuso, Vlahovic, gli acquisti a gennaio) e sportivamente esaltante con il ritorno di un bel gioco, dell’entusiasmo in città nel vedere la Fiorentina e ovviamente con il ritorno in Europa.

I ‘PALETTI’ DI ITALIANO. Intanto, però, già nel post-Juve Italiano ha posto dei ‘paletti’ per mantenere alta l’asticella delle ambizioni. “Si perderanno i giocatori in prestito e qualche giocatore in scadenza di contratto” ha detto il tecnico. “Dovranno essere sostituiti bene perché quest’anno la cosa che ci ha trascinati è lo spirito di squadra, il gruppo unito con tutti coinvolti ed inseriti. Dovremo cercare di non sbagliare perché i nuovi andranno inseriti in un progetto che già funziona. Dovremo migliorare anche per fare il percorso che sta facendo la Roma. Per migliorare, per affrontare una competizione che porta via energie e lavoro ci vuole l’esperienza”. E ancora: “I giocatori che arriveranno a Firenze dovranno essere inseriti bene, con qualità in un gruppo coeso e unito. Non si dovranno sbagliare gli acquisti. Se si vuole essere ambiziosi dobbiamo provare a migliorare i risultati ottenuti in questa stagione. L’Europa toglie energie e chiede l’impegno di tutti. Firenze è una piazza ambiziosa e qui devono esser fatte le cose per bene, quindi dovremo sbagliare il meno possibile”. Insomma, se il confronto con Italiano a detta delle parti è andato secondo i piani, vuol dire che anche la società è in linea con le ambizioni già dimostrate dal tecnico. Con le parole di Commisso, però, si potranno avere ulteriori conferme (o meno) in merito.

IL CASO TORREIRA. Certo, in ogni caso, sperando che sia rinnovata la volontà di confermarsi a certi livelli, non sarà un mercato semplice nè banale. E che rischia di partire con un addio particolarmente doloroso, quello di Torreira. Un giocatore che sembrava destinato a restare a Firenze, anche per la forte volontà del giocatore che con il tempo è diventato uno dei leader in campo e nello spogliatoio. Uno dei beniamini dei tifosi, che gli avevano tributato anche il coro “Picchia per noi, Lucas Torreira”. Chiaro che il mancato riscatto, a cifre pattuite già da tempo, stride con l’aria di festa di sabato sera. Tanto che già da domenica in diversi hanno iniziato a storcere il naso per questa decisione. Commisso, dopo l’ulteriore aggiornamento tra il procuratore e Pradè (grande protagonista dell’arrivo di Torreira e l’estate scorsa), potrebbe chiarire anche questo punto nella ‘conferenza’ prevista (così come fece, a suon di cifre, per il mancato arrivo di Sergio Oliveira ad esempio o per le situazioni di Gonzalez e Vlahovic), ma al di tutto si tratterebbe (a meno di dietrofront, con le parti che ancora ne stanno parlando, senza però essere arrivati ad una svolta positiva) di lasciar partire un giocatore che l’allenatore anche sabato sera ha definito come fondamentale per l’annata-‘capolavoro’ della Fiorentina.

QUASI MEZZA SQUADRA. Ma non solo, perché a conti fatti ci sarà quasi mezza squadra da ricostruire. Certo, un gruppo forte e coeso, uno zoccolo duro rimarrà e sarà la base per la prossima stagione. Ma i punti interrogativi, ad oggi, sono tanti. Dragowski partirà quasi certamente (portando un discreto ‘gruzzoletto’), con Vicario primo nome per affiancare Terracciano. A destra, con Odriozola che con molte probabilità non rimarrà, bisognerà trovare un terzino all’altezza (si parla parecchio di Bellanova del Cagliari) da affiancare a Venuti. Al centro per Milenkovic si ripropone il bivio: altro rinnovo o stavolta arriverà la cessione? Anche con Igor bisognerà parlare di futuro (e forse di rinnovo), grossi dubbi restano su Nastasic così come su un Quarta finito alla lunga spesso in panchina. A sinistra tra Terzic e il rientrante Ranieri bisognerà capire se qualcuno potrà recitare il ruolo di vice-Biraghi anche con l’Europa. In mezzo, se Torreira davvero non dovesse restare, senz’altro andrà trovato un degno sostituto (dura pensare di ripartire con Amrabat e Pulgar, seconda e terza scelta di Italiano per gran parte della stagione). Da mezz’ala potrà rientrare un cresciuto Zurkowski, così come Benassi che ha trovato poco spazio all’Empoli, ma di certo con Castrovilli a lungo ai box e con un Bonaventura quest’anno non sempre al top per alzare la qualità (richiesta dal tecnico) bisognerà fare più di qualcosa. Davanti Piatek non sarà riscattato (difficile il rinnovo del prestito), andrà trovato un sostituto da affiancare a Cabral (e sarà una decisione importante, abbiamo visto quanto sia penalizzante non avere un centravanti che giochi bene con la squadra e soprattutto segni), sulle fasce sono in scadenza Callejon (ai saluti) e Saponara (che ha parlato di intesa vicina, ma evidentemente ancora da trovare): servono quindi uno o eventualmente due esterni.

E UNA ROSA DA ALLARGARE. Insomma, in definitiva si parla di una decina di giocatori in partenza o dal futuro in bilico, come sottolineava Italiano dopo la Juve. In più con una rosa in teoria da ampliare e rinforzare qualitativamente per giocare (si spera il più possibile) sui tre fronti. L’anno scorso la scelta è stata quella di valutare e provare a rivalorizzare tanti giocatori che avevano deluso nelle stagioni precedenti, questa però sarà (o sarebbe, secondo intenzioni e ambizioni) l’estate del salto di qualità, proprio per il ritorno in Europa e per le capacità che il gruppo di lavoro di Italiano ha dimostrato in questa annata sopra le aspettative.

PARTENZA TOSTA. Infine, da non sottovalutare anche l’estate ‘corta’ che aspetta la Fiorentina. Perché con il campionato che inizierà il 13-14 agosto, e con il doppio playoff europeo da dentro o fuori per il 18 e 25 agosto (con l’avversaria che potrebbe non essere così abbordabile), ci sarà subito un calendario parecchio intenso, con ben 7 partite di Serie A e 2 di Conference (più eventualmente, si spera, 2 dei gironi) da metà agosto a metà settembre (prima della sosta Nazionali pre-Mondiale). Di fatto, si inizierà subito con il botto e con un intenso tour de force di partite: stavolta sarebbe un errore aspettare fine agosto per acquisti importanti, perché si rischierebbe di giocare con la rosa incompleta per diverse gare. Affrontando subito in salita un’annata che si preannuncia particolarmente cruciale per capire se la Fiorentina si potrà confermare o meno a certi livelli.

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