Passato il primo esame: non era semplice. Ora Napoli: serve un’altra impresa dopo la Coppa. Italiano, si parla di rinnovo: appuntamento a fine stagione
Esame passato per la Fiorentina nella temutissima gara post-sosta. Temutissima soprattutto da mister Italiano, che aveva messo all’erta sulle difficoltà di preparare una partita per niente semplice solo con due-tre allenamenti al completo. Serviva la vittoria contro l’Empoli per iniziare con il piede giusto la volata finale di stagione, e i tre punti sono arrivati. Certo, per il tecnico viola la gioia non è completa e il “bicchiere (stavolta) è mezzo vuoto, non siamo stati cinici anche se abbiamo creato tanto”. Uno dei limiti della Fiorentina, specie in questo momento: giocare bene fino al limite dell’area avversaria, ma poi non concretizzare la mole di gioco. Lo raccontano bene i 9 gol fatti nelle ultime 9 giornate di campionato, in cui però sono stati incassati 9 gol con 3 clean sheet: ne sono venuti fuori 15 punti, non male nonostante tutto.
UNA NUOVA IMPRESA. Ecco perché comunque la vittoria contro l’Empoli dà fiducia. Riscatta in parte la cocente sconfitta dell’andata e proietta con più serenità alla trasferta di domenica prossima a Napoli. Al Maradona la Fiorentina ha già fatto un’impresa quest’anno, vincendo agli Ottavi di Coppa Italia ai supplementari dopo aver giocato anche in inferiorità numerica larga parte della ripresa (trasformata poi in superiorità dopo i due rossi dei partenopei). Quella fu una sfida che dette grande slancio in quel momento: la speranza è di poter far punti anche in campionato, anche se la squadra di Spalletti si gioca davvero tanto in chiave Scudetto.
BUON RITMO. La Fiorentina però è lanciata, il trend delle ultime sette gare racconta di ben 14 punti con solo Milan e Roma che hanno fatto meglio. Quindi, al di là di tutto, la squadra c’è, il gruppo dà risposte e ci sono margini di crescita. Il gol di Gonzalez, per di più, ha rappresentato il ritorno alla rete di un esterno (non accadeva dal 23 gennaio, a Cagliari, con Sottil, mentre l’argentino non segnava addirittura dal 24 ottobre), con grande soddisfazione di Italiano che batte sempre su questo tema. Cabral ha dato una buona risposta soprattutto a livello fisico e di atteggiamento, Castrovilli è in crescita, così come Duncan, la difesa sta dando risultati (specie nella coppia Igor-Milenkovic come centrali). Certo, al Maradona mancherà Torreira per squalifica, e sarà un’assenza pesantissima: è pronto Amrabat, sarà la sua grande occasione anche per il futuro, ma è chiaro che le caratteristiche dei due sono ben diverse.
VOLATA FINALE. Dopo il lunedì di riposo, i viola riprenderanno con la testa all’obiettivo Napoli. È uno dei più classici luoghi comuni del calcio, ma davvero in questo momento è difficile fare tabelle particolari nella corsa all’Europa e si deve guardare partita dopo partita. Specie in un campionato che ha visto fin qui continui colpi di scena, sia per la Fiorentina che per le rivali, con diversi inciampi inattesi. La Fiorentina ha 50 punti, l’Atalanta 51, la Lazio 52 e la Roma 54, con viola e nerazzurri che hanno una gara in meno. La squadra di Italiano affronterà quattro medio-piccole (Venezia in casa, Salernitana fuori, poi Udinese al Franchi e alla penultima la Samp a Genova) e quattro big (Napoli e Milan fuori, Roma in casa alla terz’ultima e Juve sempre al Franchi a chiudere il campionato), ma non sarà facile avere la meglio né di squadre che si giocano le speranze salvezza (anche se Udinese e Samp potrebbero aver già ipotecato l’obiettivo al momento dei due confronti) né tanto meno strappare punti a chi si gioca Scudetto o Europa. Chiaro che uno snodo cruciale potrà essere quel Fiorentina-Roma dell’8 maggio al Franchi, forse un vero e proprio spareggio. Ma prima di allora ci saranno cinque gare da giocare, più il ritorno di Coppa Italia a Torino. E la chiusura del campionato proprio contro la Juve di Vlahovic al Franchi potrà essere da brividi.
ORGOGLIO E VOGLIA DI STUPIRE. Insomma, si capisce bene come può succedere tutto e il contrario di tutto. Con una certezza: la Fiorentina ha voglia di stupire. Ancora. Lo dimostra il percorso in Coppa, ma anche la reazione dopo un momento di sbandamento post-mercato di gennaio. Il gruppo, l’identità, la forza delle idee stanno portando i viola a giocarsela con chi fino a qualche mese fa veniva visto con il cannocchiale, con chi veniva considerato modello calcistico da seguire. Un gap colmato grazie alla bontà di alcune scelte e in particolare grazie alla rivoluzione portata da Italiano. Sì, di rivoluzione si tratta, se nel giro di pochi mesi sei passato ad avere 20 punti in più in classifica dopo 30 partite giocate, se hai riportato identità, orgoglio, gioco propositivo, principi calcistici in cui potersi rispecchiare.
LEGAME SPECIALE. Ed è quindi partito con naturalezza un feeling speciale tra Firenze e Vincenzo Italiano. “Qui si lavora bene, mi piace questa passione che c’è intorno alla squadra”, disse il tecnico viola a metà febbraio. “Ti spinge a dare sempre il massimo e a non mollare mai. Sapevo e sentivo di questo amore e affetto, ma vivendolo in prima persona ci si accorge che qui c’è qualcosa di straordinario. Penso che si possa costruire qualcosa di importante. Stiamo iniziando a conoscerci meglio con la società, a capirci l’uno con l’altra in maniera profonda. Vedremo come si evolverà. Ma lavorare in una piazza come questa per tutti gli allenatori e per chi fa calcio è una grande soddisfazione. Adoro vedere passione, attaccamento. Mi piace da impazzire lavorare in questo clima qui”. Naturali quindi le scene che hanno ritratto Italiano euforico sotto la Fiesole domenica, capopopolo a trascinare i tifosi. Come avvenne anche dopo la vittoria contro l’Atalanta ma anche in altre occasioni. Il legame è sincero e sta affondando radici importanti.
IL RINNOVO E RAMADANI. Ecco perché, seguendo anche le parole di tempo fa in cui lo stesso Italiano parlava di poter aprire un ciclo “con grandi margini di crescita”, si parla ormai da un po’ anche di possibile rinnovo. Il contratto è al momento fino a giugno 2023, con opzione da parte della società di estensione fino al 2024. Eppure la recente connessione con il mondo di Fali Ramadani ha fatto drizzare le antenne a più di qualche tifoso. “Chiaramente qui sto bene, ho un contratto e non cambia nulla. Ho dei consulenti che mi stanno vicino e mi danno una mano per cercare di crescere ed essere sempre un professionista all’altezza della situazione. Il mio pensiero è di far bene queste 9 partite, la mia concentrazione è sempre sul campo”, ha commentato sabato Italiano. “Con Vincenzo abbiamo un ottimo rapporto e c’è un contratto con opzione in favore della Fiorentina. Poi vediamo a fine stagione, ci siederemo come facciamo sempre ma ha un ottimo rapporto anche con Rocco”, ha risposto Joe Barone.
APPUNTAMENTO A FINE STAGIONE. Un futuro insomma da programmare e definire insieme, a fine stagione. I contratti, si sa, nel calcio lasciano il tempo che trovano (purtroppo va così), lo dimostra lo stesso Italiano che la scorsa estate ha lasciato lo Spezia appena dopo un rinnovo per fare uno step importante nella propria carriera. Ma se le ambizioni di società e allenatore andranno di pari passo, il matrimonio è destinato a continuare. Per contratto (Italiano per ora guadagna circa 1,2 milioni a stagione ed è il 10° più pagato della Serie A) e non solo, ma anche per convinzione di poter fare qualcosa di importante insieme. Se chiaramente qualche club ha iniziato (da tempo) a guardare con attenzione l’impatto del tecnico sul mondo viola, c’è da dire che i rapporti tra la Fiorentina e Ramadani negli ultimi tempi si sono rinsaldati, basti pensare al rinnovo di Milenkovic e al ritorno di Nastasic. Le parti si sono date appuntamento a fine campionato, ora la testa è solo al finale di stagione. Nella speranza di poter poi programmare, insieme, una Fiorentina proiettata verso l’Europa.



Di
Marco Pecorini