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Europa, altro obiettivo svanito. Lo conferma anche Pioli che fa capire che il suo futuro potrebbe essere via dalla Fiorentina

Se c’era ancora qualcuno che nutriva qualche speranza per una Fiorentina sempre in corsa per conquistare un posto in Europa League, il pareggio ottenuto contro la Lazio ha spazzato via anche quelle ultime speranze.

Adesso i punti dal sesto posto sono diventati sette e quattro squadre da superare (Sampdoria, Atalanta, Lazio e Torino (anche la Roma se la Lazio dovesse vincere anche la gara che deve recuperare) e soprattutto in 27 partite giocate la squadra di Stefano Pioli ha ottenuto 13 pareggi. Uno ogni due partite, e in un campionato dove la vittoria vale tre punti il pari è come una sconfitta.

Addio Europa, quindi. Lo ha fatto capire lo stesso Pioli al termine della gara pareggiata contro la Lazio “Non credo che l’Europa ci sia costata stasera. Abbiamo fatto troppi pochi punti nel girone d’andata”.

La gara contro la Lazio ha confermato che questa Fiorentina vive sulle emozioni, sulle motivazioni, sulla volontà di non mollare mai, di crederci fino in fondo. Nel mezzo, però, mancano giocatori che possano fare la differenza (tolti Chiesa e Muriel) e aumentare tasso tecnico e qualità della squadra e un gioco che possa essere convincente, identificativo e vincente.

Campionato, purtroppo, già deciso (in attesa della gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia) e probabilmente anche quello di Stefano Pioli.

L’AFFERMAZIONE. Probabilmente il tecnico della Fiorentina ha voluto giocare d’anticipo, sapendo già quello che accadrà a fine stagione. E’ vero che ha un contratto in scadenza e la società viola potrebbe esercitare una opzione di rinnovo per una stagione ma qualcosa tra Pioli e la società viola negli ultimi giorni deve essere accaduto. Sempre al termine della gara contro la Lazio il tecnico ha detto chiaramente che “Sono tranquillo. Ho investito molto sul mio lavoro e sui ragazzi. Una cosa sul futuro la so: ho comunicato alla mia famiglia che allenerò fino a 65 anni. Dove non lo so, ma ho ancora tanti anni di carriera. Dobbiamo continuare così fino alla fine, poi comunicherò la mia decisione, ma ho già deciso”.

Si sarebbe potuto limitare a dire “Il mio desiderio sarebbe quello di rimanere alla Fiorentina, sposo il progetto viola” ma invece ha usato parole che fanno più che pensare che la sua avventura alla Fiorentina sia arrivata al termine.

I risultati sportivi (quest’anno l’obiettivo era quello di migliorare la scorsa stagione ma difficilmente sarà così) e il fatto che davanti alle critiche, più o meno giuste, dei media, di ex calciatori, dei tifosi non ci sia mai stata una vera e propria presa di posizione della società in sua difesa sicuramente hanno pesato sulla sua scelta finale

I MOTIVI. Il tutto, senza dimenticare, che ci sono anche le ambizioni dello stesso Pioli e la voglia di migliorare una squadra anno dopo anno per arrivare a raggiungere (o lottare veramente) per obiettivi importanti. Questo, però, si scontra sul fatto, come ha fatto trapelare la stessa Fiorentina nelle settimane passate, a Firenze non è possibile vincere. D’altra parte se tutti gli anni vengono ceduti i giocatori migliori per fare cassa e mandare avanti un certo tipo di autofinanziamento per la gestione della società, difficilmente potrà essere costruita una squadra per l’Europa, una squadra per obiettivi importanti. E quindi Pioli gioca d’anticipo e quindi prima di essere mandato sarà lui che toglierà il disturbo.

Di sicuro sarà una vicenda che farà parlare di sé nelle prossime settimane. In gioco c’è il futuro di Pioli ma soprattutto quello della Fiorentina.

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