Firenze in corsa per ospitare gli Europei del 2032. Può contare su un progetto per il Franchi già definitivo e finanziato
Le sedi azzurre per gli Europei 2032 saranno cinque, ma c’è margine per salire a sei. Solo a ottobre 2026 si dovrà fissare la lista gli impianti ospitanti, e in questi tre anni si potrà ambire a massimizzare il nostro peso nel torneo. Scrive La Nazione.
Un’opportunità, nell’ambito di una formula ’diffusa’ che oggi è quella preponderante. E che non è nemmeno più il caso di contestare. Lo ’spezzatino’ tra nazioni è necessario per contenere i costi esorbitanti. E pure la facilità negli spostamenti e la copertura mediatica preponderante rispetto alla peculiarità del luogo della contesa.
Sono dieci le città per ora candidate a diventare palcoscenici di Euro 2032: Roma, Milano, Torino, Napoli, Genova, Bari, Bologna, Firenze, Verona e Cagliari. Palermo è poi la prima pronta a subentrare. Partirà da subito un’accesa competizione interna per aggiudicarsi le partite, anche solo quella dei gironi. E gli impianti dovranno farsi trovare pronti, moderni, confortevoli. Quello che adesso proprio non sono, visto che la nostra serie A può contare mediamente su stadi di 68 anni.
«Dobbiamo mettere insieme in questi tre anni tutte le forze poter offrire un pacchetto credibile – dice il presidente federale Gabriele Gravina –. Già tre sono stati considerati in modo positivo (San Siro, Olimpico, Allianz Stadium, ndr), ne mancano due o tre». Cagliari, Firenze e Bologna sono avvantaggiate, perché hanno progetti già definiti e con copertura finanziaria.
La figura ancora fantomatica, ma che si spera presto concreta, del commissario degli stadi chiamato ad accelerare le procedure per la realizzazione di nuove strutture, o per il rimodernamento delle vecchie, appare sempre più fondamentale.
Di
Redazione LaViola.it