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Età media come un anno fa: ora però altri acquisti di esperienza

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Un anno fa la Fiorentina era la squadra più giovane d’Europa, il ‘rimpasto’ estivo ha lasciato per ora inalterata l’età media. Ma ci sono in arrivo giocatori di livello ed esperienza.

Gioventù, spensieratezza e limiti. L’esuberanza di andare oltre le proprie possibilità per migliorarsi, ma anche la fragilità nei momenti difficili. Specie se non ci sono certezze a cui aggrapparsi. È quanto accaduto la scorsa stagione alla Fiorentina, con un picco decisamente alto delle debolezze rispetto ai pregi di avere una squadra imbottita di giovani. Specie perché molti dei quali non hanno reso quanto sperato (Pjaca, Gerson, Edimilson, Lafont), ma anche perché mancavano punti fermi di esperienza nell’ossatura di squadra. Era una Viola giovane, giovanissima: età media di 23,82 anni ai nastri di partenza della scorsa stagione.

CONFRONTO. Adesso c’è la volontà di ripartire da una squadra più esperta, più pronta. Fatta di giovani rampanti sì, ma anche di gente di categoria e di livello. Meno ‘ingenua’ e più ‘maliziosa’, per dirla alla Montella. L’età media, ad oggi, resta però praticamente identica: 23,86 anni. In attesa di nuovi colpi dal mercato, dove Pradè adesso vuole pescare tra giocatori in grado di fare la differenza fin da subito. Dai pur giovani Suso e De Paul ai più ‘datati’ Balotelli, Llorente, Ribery, dopo i no di Nainggolan e De Rossi: c’è voglia di investire su giocatori con un bel bagaglio di esperienza, in Italia e a livello internazionale.

GIOVANI. Nell’estate del cambiamento, però, si sono messi in evidenza i giovani di Montella. Parecchi però, nonostante l’età, non hanno un ‘pedigree’ da ‘novellini’. Anzi. Lirola, ad esempio, ha 22 anni ed è fresco campione d’Europa Under 21, Zurkowski è probabilmente più pronto di Norgaard, anche Castrovilli, Sottil e Ranieri hanno più esperienza in Italia (pur solo in B) rispetto a Graiciar. E così, nel ‘rimpasto estivo’, l’età media è rimasta la stessa. Per adesso.

CAMBIAMENTI. Via Lafont, dentro Terracciano (che l’anno scorso arrivò a gennaio, mentre Dragowski era in rosa già la scorsa estate), fuori Hugo dentro Ranieri, fuori Hancko e Laurini per Terzic e Venuti. E poi Badelj per Veretout, Pulgar per Edimilson, Boateng per Mirallas, Zurkowski per Norgaard, Castrovilli per Gerson. Questi i cambiamenti più o meno ruolo per ruolo. Hanno lasciato poi anche Pjaca e Graiciar, mentre Dabo, Eysseric e Thereau sono ormai fuori dal progetto tecnico. Sono invece entrati Lirola e Rasmussen (che potrebbe restare almeno fino a gennaio).

PIU’ ESPERIENZA. Chi è rimasto ha poi un anno in più di esperienza: Dragowski, Chiesa, Pezzella, Milenkovic, Biraghi, Benassi, Simeone. Fino a Vlahovic, ormai in pianta stabile nell’attacco viola (ha pure scalzato il Cholito davanti). E a Montiel, che ora ha più credenziali per restare in Prima Squadra. Ma si tratta, assolutamente, di una media momentanea. Destinata a crescere. Perché nelle ultime tre settimane di mercato Pradè andrà ad inserire giocatori con un curriculum importante, e la carta d’identità un po’ ‘consumata’. Esperienza e personalità, per una Fiorentina che vuole decisamente lasciare da parte l’etichetta passata di ‘giovane e ingenua’.

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