Tra estro e praticità (da trovare), riecco Sottil: colpi, dribbling (forse anche eccessivi) e fantasia al servizio della Fiorentina di Vincenzo Italiano
Con i due milioni versati al Cagliari, Riccardo Sottil è tornato di proprietà della Fiorentina. Pronti via, anche per assenza di alternative (perché Gonzalez è ancora in vacanza, Kouame è con la Nazionale e Kokorin è visto come vice Vlahovic), Italiano lo ha schierato subito titolare, a sinistra nel tridente, a piede invertito, per sfruttarne la capacità di rientrare e tentare il tiro a rete.
ESTRO. Per quanto il livello dell’avversario di ieri, ovvero i dilettanti dell’Ostermunchen, non rappresenti un test significativo, il classe 1999 è stato tra i migliori in campo. Non solo per il dinamismo messo in mostra e perché in grado di dettare spesso l’ultimo passaggio, come in occasione di svariate occasioni create dai viola nel primo tempo, ma anche per alcune giocate individuali strappa-applausi. Un tunnel, un paio di serpentine in mezzo agli avversari, un controllo di tacco su un pallone alto e varie altre giocate individuali. Che Sottil abbia qualità e doti tecniche fuori dal normale non ci sono dubbi. D’altronde, già ai tempi della Primavera, quando decideva di accendersi, vinceva da solo le partite. Mettere tutte quelle qualità e quell’estro al servizio dei compagni e del risultato, tuttavia, è stato fin qui un suo limite, così come la costanza di rendimento e l’applicazione mentale.
MONTELLA-IACHINI. Non piacque a Montella quella reazione in Coppa Italia contro il Cittadella, quando Sottil venne tolto per esigenze di squadra e risultato, visto il rosso rimediato poco prima da Venuti, con un vaffa in diretta che ne evidenziò limiti caratteriali. Quando poi, altre volte, è stato impiegato a gara in corso (seppur col contagocce) da Iachini, ha finito spesso per tentare una giocata personale di troppo piuttosto che mettere le sue qualità al servizio della squadra. Il tutto in un contesto come quello della Fiorentina 2019-20, in cui più che la fantasia serviva la praticità, sia per il credo di Iachini che per le esigenze di classifica. Da qui la decisione della Fiorentina di mandarlo a giocare, a Cagliari, per completare il percorso di maturazione, non tanto a livello tecnico o tattico, ma soprattutto mentale.
DRIBBLING. Se l’anno scorso, al netto di un grave problema fisico rimediato a metà stagione, avesse giocato tutto il campionato a Cagliari, Sottil sarebbe sicuramente stato tra i primissimi nel campionato 2020-21 per dribbling. Ha infatti chiuso al 34° posto per dribbling riusciti assoluti, e al 15° per dribbling riusciti di media a partita, con solo 21 presenze rispetto alle 38 totalizzabili.

dribbling riusciti di media a partita – dati whoscored

dribbling riusciti totali – dati whoscored
Una qualità che, nella Fiorentina dello scorso anno, è mancata come il pane nonostante la presenza (al netto delle tante assenze) di Ribery. Da qui, non a caso, la scelta della Fiorentina di prendere Nico Gonzalez e riportare a casa lo stesso Sottil, esterni in grado di saltare l’uomo, con velocità e tecnica individuale, che possano fornire una buona quantità di assist e reti.
ULTIMO STEP. “Con Italiano? Siamo tornati a giocare a calcio”, ha detto lo stesso Sottil due giorni fa, evidenziando come la Fiorentina sia passata da due stagioni vissute più con l’obiettivo di attendere gli avversari e distruggere la manovra degli altri piuttosto che affidarsi alla fantasia e creare. Con il neo tecnico viola, potrà avere molto più spazio. C’è ancora un ultimo step da fare, tuttavia: trasformare quell’estro e quelle doti tecniche in praticità, e sfruttare ogni pallone e ogni minuto che avrà a disposizione nella prossima Serie A per essere meno ‘bello’ e più ‘determinante’, o quantomeno bello e determinante allo stesso modo. Molto passerà dalla testa, con un altro rinnovo di contratto in arrivo e un cambio di passo ancora da fare.

Di
Gianluca Bigiotti