L’emergenza è sugli esterni e serve certamente un intervento da parte della società
Nico e Sottil ko e nemmeno per poco, Kouame in Coppa d’Africa dove resterà per qualche settimana. A dire la verità a Italiano un esterno nuovo serviva già da oggi, ma il mercato è appena iniziato e un acquisto non sembra così imminente in casa Fiorentina. Anche perché solitamente la società gigliata aspetta l’ultima parte del mercato per piazzare i colpi. Questione di strategia.
Intanto come detto Italiano deve fare con ciò che gli resta: ovvero Brekalo e Ikoné. Tradotto con i due esterni che meno hanno performato sino ad oggi. Classificabili senza problemi come delusioni. Tanto che Brekalo ha già la valigia pronta e anche Ikoné non è certo incedibile. Il croato lo rivogliono in patria e la sensazione è che la Fiorentina lo lascerà partire non appena avrà definito l’arrivo del suo successore.
Di nomi ne sono stati fatti tanti. Il preferito di Italiano resta Ngonge. Sia perché conosce già il campionato italiano e dunque si potrebbe inserire con grande facilità, sia perché tecnicamente e tatticamente potrebbe ritagliarsi più ruoli nella Fiorentina.
Al momento però, come dicevamo poco sopra, la Fiorentina non ha bussato alla porta del Verona con la famosa offerta convincente. Ha sì incassato l’ok del giocatore, che ovviamente sarebbe pronto a lasciare immediatamente Verona per Firenze, ma nulla più.
Questione Franchi: così è una sconfitta per tutti
Chiudiamo con una vicenda senza soluzione: lo stadio Franchi. E per come stanno le cose oggi è senza dubbio una sconfitta di tutti. In cui tutte le parti in causa hanno commesso errori evidenti.
Da una parte il Comune che si è imbarcato in un’opera assolutamente troppo impegnativa senza avere le giuste basi e la doverosa collaborazione con Commisso.
Dall’altra la Fiorentina stessa che nulla ha fatto fino ad oggi per portare avanti quello che è a tutti gli effetti l’unico progetto per avere uno stadio all’altezza dei tempi moderni.
La Fiorentina ha cambiato idea più volte proprio sul Franchi. Fu Barone stesso a mettere nero su bianco la famosa “soluzione ibrida” con la riconsegna del Franchi al Comune per completare il restyling, ma oggi è sempre lo stesso Barone ad accusare il Comune della cacciata della squadra da Firenze. Comportamento singolare.
Ma, schermaglie a parte, la situazione non cambia. E a rimetterci è solo la Fiorentina (non intesa come società Commisso ma proprio come realtà). Anche perché poi, e di questo Commisso e Barone dovrebbero tenerne conto, il Franchi resterà comunque la casa della Fiorentina.
E il rischio è che resti una casa con metà tetto e mezze tribune. Un’immagine assolutamente ignobile per una società ambiziosa. Anche perché i politici cambiano, la Fiorentina resta. E ad oggi resterà in una Firenze senza Nardella ma con un Franchi rifatto a metà.
Serve trovare una soluzione e serve sicuramente più alla Fiorentina che a una giunta in uscita. Ce la faranno i nostri eroi a trovarla? Ad oggi sulla vicenda Franchi non può che esserci grande pessimismo…
Di
Francesco Zei