Venerdì il raduno a Firenze, solo un volto nuovo e 25 possibili esuberi a cui trovare collocazione
Stanno già per finire le vacanze per i giocatori viola. Venerdì 21 è previsto il ritrovo al centro sportivo, sabato 22 invece il primo allenamento. Il prossimo campionato partirà il 19 settembre, resta da capire se la Fiorentina svolgerà un mini-ritiro in Toscana (si era parlato di Montecatini) e se ci sarà qualche amichevole pre-stagione (il programma è ancora da ufficializzare). Di fatto, tutto sballato rispetto alla ‘classica’ estate che prevedeva la sosta a Moena e una lunga serie di amichevoli prima della ripresa. Ci saranno delle novità anche a livello di preparazione, ovviamente. In attesa di volti nuovi dal mercato. Iachini aspetta, ha già dato delle indicazioni alla società sui ruoli e sulle caratteristiche che mancano per migliorare la ‘sua’ Fiorentina. Intanto, però, da venerdì lavorerà con un solo nuovo giocatore: Amrabat. Mica da poco, per quello che è destinato essere un perno della nuova Viola. E con 25 potenziali esuberi che rientreranno a Firenze dopo i vari prestiti.
‘GRUPPONE’. Da Boateng a Cristoforo, da Saponara a Dabo, più tanti giovani (Gori, Baroni, Ranieri, Zurkowski, Ferrarini e gli altri) dovrebbero presentarsi venerdì a Firenze. Non tutti, verosimilmente, faranno parte del ‘gruppone’ iniziale, che comunque sarà molto corposo. Un lungo lavoro, per Pradè, per provare a ridurre la rosa a disposizione di Iachini. E iniziare poi a stringere sui colpi in entrata. È un mercato ‘slow’, ma un po’ per tutti. In attesa di capire il budget che ci sarà per gli acquisti, ma anche la risoluzione di alcune situazioni-chiave che condizioneranno inevitabilmente il mercato. Il caso Chiesa su tutti. Ma, c’è da dirlo, è per ora un mercato lento per tutti, tanto che ufficialmente la sessione non è neanche iniziata (partirà il 1° settembre). Qualcuno ha chiuso colpi in anticipo (la Fiorentina con Amrabat, l’Inter con Hakimi, il Napoli con Osimhen, Rrahmani e Petagna, la Juve con Kulusevski), ma in generale i club sono piuttosto fermi. Sia per la situazione economica, sia perché le competizioni europee sono ancora in corso. E condizionano diverse trattative.
PAZIENZA. Anche per la Fiorentina, quindi, è ancora tempo di sondare il terreno su diverse piste, valutare opzioni, in attesa poi di stringere il cerchio. Ci vorrà pazienza, anche perché i viola non devono fare, come gli anni scorsi, delle mezze rivoluzioni. Ma l’intenzione è di integrare l’ossatura esistente con giocatori mirati e funzionali. Meno scommesse e più certezze, seguendo anche le idee dell’allenatore. Puntando sulla qualità da una parte, e sull’esperienza dall’altra. Non a caso si sono registrati i tentativi o le richieste di informazioni per i vari Thiago Silva, Mandzukic, prima ancora Vertonghen. E negli ultimi giorni Javi Martinez. Un giocatore che lì, tra centrocampo e difesa, potrebbe far fare un salto di qualità e personalità alla Fiorentina. La trattativa non si preannuncia facile, né per costi né per la caratura internazionale del giocatore: la Fiorentina è una società ambiziosa che ha voglia di crescere, ma negli ultimi anni ha navigato nella parte medio-bassa di classifica. Non sarà quindi semplicissimo convincere giocatori di primo livello, e nel caso specifico un semifinalista di Champions da anni in uno dei club più importanti del mondo, a scommettere sulla bontà del progetto viola.
PERSONALITA’ E QUALITA’. C’è un Franck Ribery, però, che può essere un ‘intermediario’ cruciale nella trattativa. Il francese, del resto, è il leader di questa Fiorentina, in campo e fuori. Trascinatore carismatico e tecnico, capace di farsi da garante di una società che ha idee serie. Ribery e Javi Martinez hanno giocato insieme per anni al Bayern Monaco, in Germania lo zoccolo duro dei bavaresi ha sempre avuto un feeling speciale. Insomma, mai dire mai: l’idea è concreta. Nello stesso reparto, a centrocampo, non tramonta l’interesse per Nainggolan, anche se il belga riprenderà per ora ad allenarsi con il Cagliari: la Fiorentina ne parlerà con l’Inter a margine dell’affare Dalbert-Biraghi. Altro giocatore d’esperienza, mentre più giovani ma con conoscenza del calcio italiano sono Torreira e Locatelli, altri due profili che piacciono molto: il primo è in uscita dall’Arsenal ma piace a molti club, ad ora più importanti della Fiorentina, il secondo è giudicato ad oggi incedibile dal Sassuolo.
L’ATTACCO. Sono, però, tutti giocatori che darebbero un bell’impulso alla mediana viola. Così come, davanti, Piatek sarebbe considerata più una certezza che una scommessa: nella stagione appena finita ha messo insieme 10 gol, ma in quella precedente 30 tra Genoa e Milan. Ma anche qui i tempi non sono maturi. Sia per i costi, sia perché davanti la Fiorentina deve definire prima alcune situazioni (su Chiesa, ma anche su Vlahovic). In più, c’è da dirlo, la Fiorentina deve aspettare su più fronti le mosse delle big. O dei club che hanno più disponibilità economica. Devono iniziare a muoversi giocatori ‘pesanti’, si dovranno chiudere delle opportunità per quei calciatori di livello medio-alto che magari preferirebbero giocare le coppe. Sono le logiche del mercato. Un mercato che quest’anno durerà fino ad inizio ottobre, quindi servirà pazienza. Almeno per ora. Con Iachini che inizierà a lavorare con il gruppo che ha lasciato il 2 agosto, arricchito da Amrabat e una schiera di giocatori di rientro. Con un Ribery ai nastri di partenza, già rientrato a Firenze e al centro della Fiorentina 2020/2021, sarà comunque un po’ più facile.
Di
Marco Pecorini