Le dichiarazioni in esclusiva ai nostri microfoni del giovane talento argentino
Nelle ultime ore il profilo di Tomás Cuello è stato accostato nuovamente alla Fiorentina. L’argentino classe 2000 dell’Atlético Tucumán piace alla dirigenza viola (in ottimi rapporti con l’agente Marcelo Simonian) e potrebbe essere uno dei nuovi innesti della prossima stagione, per proseguire quella linea verde già tracciata a gennaio con gli arrivi di Touré, Zurkowski e Rasmussen. Per conoscerlo meglio la nostra redazione ha contattato direttamente il giovane tucumano:
Nelle ultime ore sei stato accostato alla Fiorentina, cosa ci puoi dire sull’interesse del club viola?
“Sono quasi due anni che si parla di un mio trasferimento in Italia, prima l’Inter e ora la Fiorentina. Il mio procuratore sta facendo il possibile per provare a trasferirmi da Tucumán. Le cose qui sono abbastanza difficili per me, se Dio vorrà sarebbe davvero qualcosa di molto bello. In passato questa trattativa è stata in fase molto avanzata: avevo molte speranze di raggiungere Firenze, ma in un momento è sfumato tutto. Il club non mi ha lasciato andare e il mio agente ha fatto tutto il possibile. Non sono stato convocato per le partite di questo 2019, al contrario di quanto mi era stato detto dal club in precedenza. Speriamo che nel prossimo calciomercato si possa raggiungere un accordo”.
Ti piacerebbe giocare in Italia?
“Sì, certamente. Ho sempre lavorato per questo. Sono giovane e l’interesse da parte della Fiorentina nei miei confronti è qualcosa di molto bello”.
Quali sono le tue caratteristiche?
“Sono un esterno sinistro di centrocampo. Mi piace segnare e sono molto bravo nell’uno contro uno. Sono un centrocampista in grado di percorrere tutta la fascia per attaccare ma anche per difendere. Posso giocare anche come trequartista, un ruolo che mi piace molto e in cui ho giocato varie volte. Credo che dovrò migliorare un po’ nella fase difensiva, ma in tutte le partite che ho giocato mi sono trovato molto bene”.
Hai un idolo a cui ti ispiri?
“A Messi più degli altri, per la sua personalità nel terreno di gioco e fuori. Non è un idolo, ma mi piace osservare molto le giocate di Neymar. Messi poi ho avuto modo di incontrarlo con la Nazionale, in una tournée in Australia e Singapore, e nelle qualificazioni al Mondiale contro Perù ed Ecuador, in cui ero stato convocato come sparring”.
Hai un soprannome?
“No, tutti mi chiamano Tomy o con il mio cognome”.
Nel 2017 hai debuttato in Primera División, però adesso stai giocando molto poco…
“Qui non mi stanno dando molte opportunità, ma ho fatto molto bene quando ho giocato. Ho risposto sul campo a ciò che mi veniva richiesto. Sono cose molto strane: uno fa molto bene in campo ma non ti danno l’opportunità di fare esperienza. E’ una situazione che mi infastidisce, ma mi alleno giorno dopo giorno per cogliere al meglio le opportunità quando arriveranno”.
Sei stato anche il primo millennial a esordire nel campionato argentino…
“Sì, ma questo non conta molto perché adesso non sto giocando”.
Sei rimasto deluso per non essere stato convocato al Sudamericano Sub20?
“In verità me lo aspettavo perché non stavo giocando. Sono contento però per i miei compagni, con cui ho giocato nelle categoria Sub17 e Sub20, e come sparring della Nazionale maggiore. Hanno disputato un grande torneo. Spero di potermi riconquistare la maglia della Nazionale prima del Mondiale in Polonia. Sarebbe un sogno essere convocato al Mondiale Sub20″.
Hai dovuto fare molti sacrifici per giocare a calcio?
“Moltissimi. Ho messo tante cose da parte per fare quello che mi piace. Ho cercato sempre di rinunciare alle feste, alle uscite con gli amici e molte volte anche alla famiglia. Sono cose che a lungo andare portano a una ricompensa. Questo non è un momento positivo per me, ma fare il calciatore è molto bello”.
Quanto è stata importante la tua famiglia?
“Il loro appoggio è stato veramente importante. Quando uno si abbatte per gli scarsi risultati che ottiene sul campo, che in certi momenti ti danno delusioni forti, loro sempre mi sono stati vicini e mi hanno aiutato tantissimo. Loro hanno sempre lavorato per darmi il meglio, a volte non ci sono riusciti, ma io voglio ripagarli degli sforzi fatti”.
Qual è il tuo sogno più grande?
“Giocare un Mondiale e in un grande club europeo”.
E la Fiorentina lo è?
“Sì, ovvio. Ci hanno giocato tanti giocatori forti come Batistuta, e adesso ce ne sono due che giocano in Nazionale come Simeone e Pezzella, che ha giocato e vinto con la maglia del River Plate. La verità è che ha giocatori importanti e mi piacerebbe giocarci perché è una grande del calcio italiano”.
Di
Mattia Zupo