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Esame Dzeko per la ‘ballerina’ difesa viola. Martinez Quarta subito allo ‘stress test’

In media 2 gol subiti a partita per la Fiorentina: ritmo raddoppiato rispetto all’anno scorso. Senza Pezzella ancora più dura

Da punto di forza a reparto in costante apprensione. C’era una volta una Fiorentina che faceva della difesa la sua arma principale. Una delle poche, tra l’altro, ma che è stata fondamentale nel percorso verso l’ultima salvezza e per la conferma di Beppe Iachini alla fine dello scorso campionato. Questione di equilibrio di squadra, di atteggiamento collettivo, non solo dei tre là dietro. Anche perché, nel 3-5-2 riproposto anche quest’anno, spesso e volentieri i due esterni si abbassano formando un reparto a cinque, così come il mediano di turno in più occasioni si ‘schiaccia’ per riempire l’area di rigore. Stessa cosa, a volte, per le mezzali. Ma la tenuta di squadra, anche – e soprattutto mentale – è radicalmente cambiata rispetto a qualche mese fa.

IL DOPPIO DEI GOL SUBITI. Vuoi per qualche cambio di interpreti, vuoi per gli infortuni che hanno condizionato questo avvio di stagione (Pezzella su tutti), vuoi per il poco tempo avuto a disposizione per lavorare insieme. Iachini ha ragione quando parla di diversi fattori che hanno impedito di potersi esercitare con continuità sulle situazioni difensive, sugli scenari, sui movimenti di squadra, sulle distanze da tenere. Meccanismi che solo la ripetitività sul campo può migliorare. Ma è indubbio che qualcosa di meglio si potesse (e si dovesse) fare. E che nel frattempo sia scattato un discreto campanello d’allarme in casa viola. Dalla media di 1 gol subito a partita (anzi, anche un po’ meno), con i 20 gol incassati in 21 partite dello scorso campionato con Iachini (miglior rendimento difensivo in assoluto), alle 10 reti subite nelle prime 5 gare di questa Serie A (tutte nelle ultime 4 partite tra l’altro, dopo l’1-0 d’esordio con il Torino). Ritmo raddoppiato (in negativo).

PREOCCUPANTE TENDENZA. Con una preoccupante tendenza: lasciare campo e spazi agli avversari dopo essere passati in vantaggio. La Fiorentina è andata in vantaggio 4 volte in campionato, vincendo 2 partite, pareggiandone 1 e perdendo a San Siro contro l’Inter. Lasciando per strada, di fatto, 5 punti dall’iniziale vantaggio. Solo Benevento (6) e Torino (8) hanno perso più punti da situazioni di vantaggio. Contro lo Spezia nel finale la Fiorentina è stata rimontata e ha rischiato di perdere, eventualità evitata contro l’Udinese che pure è stata padrona al Franchi per tutto il secondo tempo. Così come il Padova mercoledì in Coppa Italia. Quando la difesa ‘scricchiolava’ ad ogni sortita offensiva della squadra – di Serie C – di Mandorlini.

SENZA PEZZELLA. In Coppa a salvare i viola ci hanno pensato Terracciano, un palo e la bravura del guardalinee a rilevare un fuorigioco avversario e ad annullare un gol (non ci sarebbe stato il Var), domenica scorsa con l’Udinese le parate di Dragowski e un po’ di buona sorte hanno permesso alla Fiorentina di vincere. Ma dietro, rispetto ad un anno fa, quando la squadra dava la sensazione di essere quasi imperforabile, ora i viola ‘ballano’. E non poco. L’assenza di Pezzella contribuisce a dare insicurezze ad un reparto che, schierato a tre, non ha un vero sostituto dell’argentino. Tanto che, con 110′ con il capitano in campo, la Fiorentina ha subito solo un gol (quello di Verde a Cesena) per errore individuale di Caceres. Mentre sia con lo Spezia che con l’Udinese, i viola dietro hanno sofferto parecchio senza di lui. Come nelle altre partite in cui è mancato.

SUBITO QUARTA. Iachini nelle ultime uscite ha adattato Milenkovic da centrale, come guida della difesa. Ma il serbo, ottimo in marcatura, deve ancora dimostrare di poter fare ‘il Pezzella’, cioè coordinare la retroguardia. In più ci si sono aggiunti gli ‘svarioni’ difensivi di un Caceres che, lo scorso anno, era stato spesso tra i migliori. Ma che in questo avvio ha pagato diversi errori individuali. Non facile, quindi, neanche l’inserimento di Martinez Quarta. Nazionale argentino, difensore molto interessante arrivato dal River, ma per lui i tempi di inserimento sono stati ridotti al minimo. In molti casi si parla di ambientamento necessario nel salto dal calcio argentino a quello estremamente più tattico italiano.

‘STRESS TEST’, ORA DZEKO. Ma per Quarta c’è stato una sorta di ‘stress test’. Mandato in campo per necessità contro l’Udinese (e preferito a Igor), confermato in Coppa. Un ingresso non facile, ha fatto vedere qualcosa di buono ma inevitabilmente l’alchimia con i compagni deve ancora essere trovata. È normale. Domani esordirà da titolare anche in Serie A. E davanti avrà uno dei centravanti più forti degli ultimi anni, cioè Dzeko. Tre gol segnati in campionato dal bosniaco, cliente scomodissimo per ogni difensore. A livello fisico e tattico. Un esame particolarmente duro per la ‘ballerina’ difesa viola, che oltre al centravanti dovrà guardarsi anche dalle incursioni dei trequartisti di Fonseca. Pedro e Mkhitaryan, del resto, sono frecce che sanno colpire da ogni posizione. E anche Lorenzo Pellegrini è uno che ha già segnato alla Fiorentina. La Roma, in Serie A, è la 3° squadra per tiri fatti (75). Servirà una prova di squadra per uscire indenni dall’Olimpico.

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