Secondo La Nazione si è rivista la vecchia Fiorentina per 75 minuti, fino all’eurogol di Biraghi. Le basi ci sono, ma c’è da lavorare
Cambia l’allenatore, cambiano la squadra e il modulo di gioco ma, nella sostanza, non cambia poi molto. Perchè alla fine ci pensa lui, il capitano, Cristiano Biraghi, a rimettere a posto le cose quando ormai la gara sembra incanalata sui binari della sofferenza e di una brutta sconfitta. Fino al 75’, fino all’eurojolly di Biraghi, sembrava quasi che si trattasse della squadra dello scorso anno: troppi errori, troppe distrazioni, troppi spazi lasciati agli attaccanti avversari. Così scrive La Nazione.
POCA CATTIVERIA. E troppe, proprio come la stagione passata, anche le occasioni create e non concretizzate. Se nei primi 30 minuti non ci fossero stati gli errori degli attaccanti del Parma e gli interventi di San Pietro Terracciano, la partita si sarebbe anche potuta chiudere in anticipo. Eppure, a tratti, almeno dalla cintola in su, la Fiorentina ha manovrato discretamente, verticalizzando bene, trovando spazio sugli esterni e prendendo in velocità la difesa del Parma. E’ mancata la stoccata vincente, si è forse sentita l’assenza di peso in avanti, con tanti inserimenti ma con poca cattiveria sottoporta.
IDEA. E proprio quando sembrava che la forze del Parma si fossero esaurite e che la Fiorentina potesse anche trovare il colpaccio è arrivata l’espulsione (ingenua) di Pongracic. Sì, per il momento la Fiorentina è solo un’idea di squadra. Le basi ci sono, il materiale umano anche. Ma c’è sicuramente ancora molto da lavorare.

Di
Redazione LaViola.it