Errori di concentrazione, episodi e svarioni. La difficoltà di ‘tenere’ un risultato, quanti punti buttati via dalla Fiorentina in stagione
Due minuti. Tanto è durata l’illusione per la Fiorentina di portar via un punto all’Atalanta. Centoventi secondi sono trascorsi, infatti, tra il gol di Vlahovic del 2-2 e il mani di Quarta che ha portato al rigore del 2-3.
TENERE UN RISULTATO. Se da un lato c’è da sottolineare la reazione di una Fiorentina che rimonta l’Atalanta da 0-2 a 2-2, al tempo stesso c’è da evidenziare la costante incapacità di tenere un risultato. Non è la prima volta che accade. La stagione della Fiorentina, infatti, è piena di punti buttati via. A volte per episodi, come con la Dea, altre per errori di concentrazione e fase difensiva, come a Marassi con la Sampdoria, o per svarioni difensivi, intesi come errori del singolo o di reparto, come contro Udinese e Roma. L’ultimo quarto d’ora di partita è da bollino nero per i viola, con 10 reti subite negli ultimi 15’ di partita, ovvero il 22% dei gol totali incassati dalla Fiorentina.
PUNTI BUTTATI VIA. Un trend che parte da lontano, dalla rimonta subita a San Siro contro l’Inter alla seconda giornata, fino al pareggio buttato via allo scadere con la Samp in casa, passando per la rimonta da 0-2 a 2-2 con lo Spezia. Con l’Udinese all’andata il rischio di passare da 3-1 a 3-3 fu enorme, così come sudò sette camicie la squadra di Prandelli per difendere il doppio vantaggio interno col Crotone. A Torino contro i granata la combo di errori Pezzella su Belotti/Milenkovic, che si fa espellere, fa il pari con l’alibi di essere rimasti in nove, mentre il ko di Udine è l’esempio lampante di come questa Fiorentina abbia enormi difficoltà nel reggere un pareggio che pareva già scritto. Si arriva così alla rimonta subita da 2-1 a 2-3 col Milan, fino al pareggio buttato via nel finale con la Roma, passando dal ko di Marassi con la Samp dopo aver raggiunto l’1-1. Il tutto con la pazza gara col Parma in cui da 2-1 la Fiorentina passò a trovarsi sotto 2-3 per pareggiare all’ultimo istante.
MENTALITA’. La stagione viola non è solo piena di occasioni sprecate. Qualche rimonta di cuore e orgoglio c’è stata, come col Parma, appunto, ma anche con Sassuolo e Verona (prossimi due avversari in campionato), con pareggi rimediati in rimonta o allo scadere. Così come accadde col Genoa all’andata. Il saldo, tuttavia, è negativo. Tante volte Prandelli ha sottolineato l’incapacità di tenere sempre al massimo la concentrazione da parte di questo gruppo, soprattutto in difesa. Non può essere solo ‘colpa’ di un singolo se il trend si va ripetendo da inizio campionato, così come non può essere un caso se il mantra degli addetti ai lavori è: “La Fiorentina non ha una rosa allestita per lottare per la salvezza”. Questione, dunque, di mentalità. Tante volte è stata sottolineata la paura con cui qualche giocatore scende in campo. La si legge negli occhi e la si vede nelle giocate. La personalità non si compra al supermercato. Fa specie, tuttavia, riscontrare queste lacune in un gruppo pieno di nazionali.
CAMBI. La quasi assenza di alternative non ha aiutato. Nell’era dei cinque cambi, infatti, avere calciatori in grado di subentrare e cambiare volto alle partite poteva essere un’arma. Ma tra errori di mercato e scelte, a volte, scriteriate nelle sostituzioni, spesso si è avuto l’esito contrario.
ORIZZONTE. All’orizzonte, adesso, per la Fiorentina ci sono Sassuolo e Verona. I neroverdi di De Zerbi, al contrario dei viola, negli ultimi 15’ di partita hanno segnato ben 17 reti, il 36% dei gol totali segnati. Due gare fondamentali per il futuro della Fiorentina in chiave salvezza, da non sbagliare per nessun motivo. A Iachini serve tornare a Firenze da queste due trasferte con più punti possibili. Due sfide in cui riuscire a tenere un risultato potrebbe rivelarsi fondamentale.

Di
Gianluca Bigiotti