Viola vittoriosi a Genova con Italiano che ha sta plasmando nuovamente la squadra e i risultati, finalmente, gli danno ragione
Certo anche nella vittoria qualche difetto congenito nella Fiorentina resta. E basta pensare all’incredibile occasione sprecata da Ikonè e Kouame per il raddoppio che, poco dopo il vantaggio, avrebbe ammazzato la Samp. L’idea, però, funziona. E l’azione che ha portato al rigore poi tolto dal Var ne è stata un’ulteriore conferma. Un altro contropiede, un altro (rapidissimo) ribaltamento di fronte. Scrive il Corriere Fiorentino.
Il primo tempo, è filato via così. Poco spettacolo, e tante botte. Poco fioretto ma, come si dice da queste parti, parecchia «ciccia». Come a La Spezia, la settimana prima. Match di lotta, più che di governo. Match, probabilmente, poco adatti a giocatori come Jovic. E non a caso il serbo, quasi invisibile nei primi 45’, all’intervallo è stato sostituito da Cabral.
Meno elegante, rispetto all’ex Real Madrid, ma più adatto alla battaglia. Un po’ come Milenkovic. Difensore ruvido e muscoloso come gli stopper che furono. E chissà. Il fatto che proprio lui abbia segnato ancora, per la seconda domenica consecutiva e di nuovo su un calcio da fermo, può essere letto come un segno. Perché in pochi come Nikola rappresentano la concretezza. E, se vogliamo, il calcio un po’ più semplice che sta accompagnando i viola in questa risalita.
Certo, ciò non significa abiurare la filosofia di base
E la qualità con la quale la Fiorentina ha gestito il secondo tempo sta lì a dimostrarlo. Equilibrio, e lavoro. Vincenzo Italiano ha seguito questi punti cardinali. E, pian piano, ha riportato la nave in porti sicuri e verso quegli orizzonti che, il mister, ama inseguire.
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Redazione LaViola.it