Editoriali

Eppur si muove: la Fiorentina non vince, ma almeno non perde. Vanoli ha due settimane per resuscitare la squadra

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Nello scontro diretto di Marassi i viola non riescono a vincere, ma almeno non perdono e prendono un punto

La prima Fiorentina di Paolo Vanoli non riesce a trovare la prima vittoria in campionato, ma almeno non perde contro il Genoa. Una sconfitta a Marassi avrebbe sicuramente compromesso le speranze di salvezza.

Stavolta la Fiorentina dà qualche piccolo segnale di vita e porta a casa un pareggio su un campo contro una diretta rivale, che veniva da una settimana di lavoro piena e soprattutto che veniva da una vittoria. Insomma una squadra in salute che avrebbe potuto mettere in grossa difficoltà la Fiorentina.

La fotografia fatta da mister Vanoli dopo la gara è la reale rappresentazione del momento della Fiorentina: bisogna sapersi accontentare anche di un punto Genova e considerarlo un punto di ripartenza. Bisogna cogliere i piccoli segnali positivi, come ad esempio il gol su azione (merce rarissima in campionato), per poter avere qualcosa da cui ripartire.

La difesa, e la fase difensiva, si confermano da Serie B

Vanoli dovrà lavorare tantissimo su molti aspetti, ma soprattutto sulla fase difensiva (e la difesa). Il vantaggio del Genoa è un concorso di colpe tra i soliti manichini in marcatura e un De Gea che anche su una punizione dalla trequarti non si schioda dalla porta. Un lancione in area, un difensore che è puntualmente libero di fare ciò che vuole, ed ecco confezionato il vantaggio.

Non soddisfatti di ciò i difensori viola hanno poi collezionato altri pasticci: il rigore procurato da Ranieri che cicca clamorosamente il pallone su un rinvio banale e causa il penalty con il tocco di mano; la baraonda sul gol di Colombo in cui l’unico giocatore a terra è anche colui che segna (con una difesa che guarda, alza mani, protesta, quando è ancora tutto in gioco).

Insomma la difesa si conferma allo sbando, senza certezze se non quella che tanto prima o poi l’errore salta fuori. Vanoli, chiamato già all’impresa di salvare una squadra ultima dopo 11 giornate, è chiamato anche a un’altra impresa: dare un senso alla difesa e alla fase difensiva della Fiorentina. I dettagli fanno e faranno la differenza. Fin qui i dettagli sono stati tutti gli sbagliati, ma gli appelli sono finiti.

Due settimane per svoltare e costruire la Fiorentina

Ora la benedetta sosta per le Nazionali, mai così attesa e importante per le sorti della Fiorentina. Due settimane per Vanoli per dare un senso alla squadra. Gli aspetti su cui lavorare sono tanti, è come ritrovarsi al primo giorno di ritiro estivo. In questa Fiorentina non funziona nulla: dalla condizione fisica a quella mentale, passando dal modulo, alla tattica fino alle basi tecniche.

Un lavoro enorme quello che attende Vanoli ma almeno nella squadra c’è la consapevolezza che saranno due settimane decisive per il proseguo della stagione. Il nuovo allenatore della Fiorentina sembra aver capito la situazione e forse può essere davvero l’uomo giusto al posto giusto.

Ma come sempre dovranno parlare i risultati. Due settimane per costruire la Fiorentina e poi tornerà a parlare il campo. Intanto però il punto di Genova può essere la base da cui ripartire, specie per l’atteggiamento visto in campo. E’ poco, pochissimo, ma di questi tempi ci si deve accontentare delle briciole.

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