Rassegna Stampa
Empoli, nuovo stadio da 25 milioni: “Faremo prima dei viola”. Prima gara nel 2020
L’Empoli avrà il suo stadio. La società azzurra ha presentato il progetto definitivo per la riqualificazione integrale del Castellani e adesso toccherà al Comune approvarlo e far sì che il sogno diventi realtà. L’amministrazione ha novanta giorni di tempo, poi darà il via alla fase di stesura del progetto definitivo. Contemporaneamente, la parte pubblica organizzerà la gara d’appalto prima che possa essere posta la prima pietra. Se tutto procederà senza intoppi, i lavori inizieranno a novembre, o al massimo a febbraio 2018. Fatto sta che lo stadio a Empoli si farà: «Questo impianto sarà qualcosa di innovativo e moderno — dice il presidente azzurro Fabrizio Corsi — e al di là dei servizi che offrirà, avrà anche una bella immagine».
Non ci sono dubbi. Sarà un polo attrattivo per la città e funzionerà sette giorni su sette. La capienza del nuovo stadio Castellani sarà di 20.266 posti a sedere, l’impianto occuperà 32.750 metri quadrati totali di spazio, mentre 20.000 metri quadrati saranno adibiti a posti auto. Inoltre ci saranno 20 sky box e 120 postazioni per giornalisti e tv. Una delle caratteristiche a livello di design sarà il suo guscio protettivo a nido d’ape, che lo renderà avveniristico oltre che esteticamente all’avanguardia.
Avrà un costo di circa 25 milioni di euro e all’interno ospiterà un museo che ripercorrerà tutti i momenti più importanti della storia azzurra. Ma non solo. Il nuovo Castellani sarà utilizzato anche per eventi extra calcistici e verrà ristrutturato settore per settore (ad iniziare dalla curva sud, proseguendo con la curva nord e la tribuna centrale). Tra Empoli e Firenze a proposito si prospetta un nuovo derby. Perché se i tempi verranno rispettati, gli azzurri avranno il nuovo Castellani entro il 2020. Poco prima della scadenza (2021) fissata dal sindaco Nardella per la nascita della nuova casa viola. «Loro parlano di rinascimento viola — dice il sindaco Barnini — noi di rivoluzione azzurra».