Il presidente azzurro si gioca domenica la permanenza in Serie A contro l’amico Spalletti. Vuole vincere perché non si attende ‘regali’ da Firenze
Fabrizio Corsi ha fatto il suo voto: «Se ci salviamo vado a piedi fino al museo di Leonardo da Vinci e poi in cima al San Baronto». E ora è pronto a vivere una settimana strana. Pallone e sentimenti si mescolano in maniera bizzarra. E l’amicizia è il filo conduttore. Il presidente dell’Empoli è legato a Montella e a Spalletti che, a sua volta, ha «inventato» Andreazzoli allenatore.
In condizioni normali, questi quattro personaggi potrebbero animare una serata stile «Amici Miei». Tutta risate e battute. Stavolta, invece, i loro destini si incrociano in novanta minuti che valgono tutto. Salvezza e zona Champions. «Con Luciano –dice il presidente dell’Empoli nell’intervista alla Gazzetta dello Sport – siamo quasi cresciuti insieme. Un giro comune di amicizie, tante serate a ballare. Avevamo vent’anni. Il pallone è arrivato dopo. E insieme, con la “maglia” dell’Empoli abbiamo ottenuto grandi risultati».
Stavolta però sarete avversari.
«Io sto peggio di lui. L’Empoli si gioca la permanenza in Serie A, per Spalletti conquistare la qualificazione in Champions League sarebbe solo un’altra ciliegina in una carriera formidabile».
Come si batte l’Inter a San Siro?
«Come dice Andreazzoli, cercando di tenere palla più possibile. Perché se la palla l’abbiamo noi gli avversari non possono segnare».
Domenica una mano potrebbe arrivare anche dal suo amico Montella.
«Nell’ultimo derby ci siamo abbracciati. Con la sincerità tipica di chi è amico vero. Purtroppo Vincenzo è tornato alla Fiorentina in un momento sbagliato. Ma lui non ha responsabilità».
Fiorentina-Genoa è l’altra sfida salvezza dell’ultimo turno.
«La squadra viola deve vincere per tanti motivi. Ha bisogno di chiudere in maniera positiva una fase delicata».
Ci sarà ancora il derby toscano il prossimo anno in serie A?
«Siamo figli di mondi calcistici diversi ma un po’ di pepe in più non guasta mai, Comunque noi non ci aspettiamo certo regali dagli altri. Vogliamo conquistarci da soli la salvezza».
Lei ha anche aggiunto un premio speciale in caso di permanenza nel massimo campionato.
«L’ho fatto per dimostrare ai giocatori che ci credevo veramente. Ho imparato al volo la lezione del mister».
Di
Redazione LaViola.it