
Il grande omaggio dell’Olimpico a Bove. Lui sotto la curva Sud, le squadre all’altezza delle panchine ad applaudire
Roma-Fiorentina era stata una partita ruvida, scrive La Nazione, ma tutto è diventato diverso dopo il 90’, quando Edoardo Bove ha abbracciato i compagni della Fiorentina e poi è andato incontro ai giocatori della Roma per un saluto che ha coinvolto tutto lo stadio. E l’emozione ha sciolto in un attimo la tensione per il risultato arrivato dal campo. Bove ha iniziato a camminare, da solo, in mezzo al campo, nella direzione della curva Sud, la casa del tifo giallorosso, il colore della maglia che indossava prima di arrivare alla Fiorentina. Il boato della Sud è stato incredibile. Coinvolgente e travolgente. E Bove si è emozionato, mentre la curva, insieme a tutto lo stadio ha iniziato a invocare e cantare il suo nome.
La squadra viola e quella giallorossa all’altezza delle panchine ad applaudire e confezionare una cartolina di sentimento che si spinge oltre il pallone, il risultato, la corsa all’Europa e ha riacceso la luce su quanto sia stato doloroso e tremendo quanto capitato a quel giocatore che nella Fiorentina stava regalando giocate incredibili. Giocate che a Roma conoscono e conoscevano bene. Bove è rimasto sotto la Sud per una manciata di minuti che sono sembrati un tempo infinito. C’erano lacrime di commozione e di ricordi. C’erano sensazioni indelebili il quel coro lanciato per ricordargli e augurargli che quel suo essere campione tornerà a brillare in qualche modo, in qualche posto. Perchè Edoardo è “uno di noi”, dove quel noi rappresenta i tifosi della Fiorentina e quelli della Roma.

Di
Redazione LaViola.it