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Edimilson: dalle parole al miele di Montella alle risposte da dare sul campo. Anche per il futuro

Montella ha definito Edimilson come il calciatore più in grado degli altri a disposizione per fare il vertice basso del suo centrocampo. Il futuro è in bilico, e lo svizzero prova a conquistarsi la conferma

L’idea di calcio sarà più o meno sempre la stessa: palleggio, piedi buoni e ricerca del risultato attraverso il gioco più bello possibile. Il mantra del Montella bis è lo stesso di quando arrivò dal Catania nella sua prima esperienza fiorentina. Con una rosa costruita su misura, ciò che ne venne fuori, fu un ciclo bellissimo. Con risultati importanti, anche se macchiati da traguardi sfumati per varie ragioni, ma soprattutto un’identità di gioco chiara e divertente.

Fin qui le idee. La pratica, invece, dice che la rosa che l’aeroplanino ha adesso a disposizione, è tutt’altro che funzionale alla sua concezione di calcio. In particolar modo la mediana e la casella del vertice basso di centrocampo. E se Veretout ha dimostrato di non avere quel ruolo nelle corde, tanto che con grande probabilità la sua partenza non farà irritare granché l’allenatore gigliato, quello che per caratteristiche pare avere qualche chance in più, è lo svizzero Edimilson Fernandes. Per parola dello stesso Montella. E adesso, dopo aver superato i problemi fisici, ed essere rientrato al singhiozzo, è pronto a tornare dal 1’. Già col Sassuolo.

L’ex West Ham non gioca una partita titolare dal 10 marzo scorso, quando uscì all’intervallo della gara contro la Lazio per infortunio. Adesso Montella vuol valutare il centrocampista anche in ottica futura. Il suo cartellino è ancora di proprietà degli Hammers, con un diritto di riscatto in favore dei viola vicino agli 8 milioni di euro. La carta d’identità dice 1996. Nel giro della nazionale. Buone prospettive. Ancora viola? E’ davvero funzionale al gioco di Montella?

A queste domande dovrà rispondere sul campo lo stesso Edimilson. Per quanto visto fin qui è tuttavia difficile immaginarsi che possa essere lui il vertice basso titolare su cui rifondare la Fiorentina che verrà. Soprattutto se nelle ambizioni c’è davvero il voler tornare a lottare per l’Europa. Allo svizzero il compito di smentire questa teoria. Le carte da giocarsi, ancora, le ha a disposizione. Già da oggi, contro il Sassuolo.

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