Rassegna Stampa

Ecco un altro miracolo di Italiano. E ora la Coppa, la meritano Commisso e Firenze

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I viola si giocheranno la seconda finale consecutiva di Conference League: ma stavolta la speranza è trovare un risultato ben diverso

E adesso andiamoci a prendere la coppa. La Fiorentina gioca la sua seconda finale consecutiva di Conference e questa volta vuole chiudere il cerchio. Un po’ per cancellare l’amarezza di Praga, un po’ perché sarebbe bello terminare questi tre anni alzando un trofeo. Cosa che non capita da troppo tempo. Ma Italiano prima di salutare può scrivere il suo nome nella storia viola. Scrive la Repubblica.

Già, Italiano. L’uomo dei sogni, il tecnico che ha riacceso l’orgoglio di Firenze. Due finali l’anno scorso, una adesso, la Fiorentina di nuovo in Europa dopo anni di niente. Poteva essere una bella storia d’amore. Lunga. Ma Italiano ha scelto di prendere un’altra strada, in bocca al lupo. Prima dei saluti, però, c’è da fare un’altra piccola impresa, vincere la Conference.

In estate la Fiorentina era stata programmata per fare meglio dell’anno prima, quindi vincere una coppa era nei piani della società. Il mercato, tuttavia, non è stato adeguato alle ambizioni. E così, ancora una volta, Italiano si è dovuto arrangiare. E strada facendo ha pure modificato le sue convinzioni tattiche per dare alla squadra maggiore equilibrio. Peccato per qualche occasione sprecata in campionato, oggi con una classifica diversa faremmo altri discorsi, però ci dobbiamo accontentare di quello che abbiamo (la stagione però non è ancora finita…) e andare ad Atene con la convinzione di potercela fare.

Del resto Italiano non è uno che si accontenta. E come lui i suoi giocatori, un gruppo costruito a immagine e somiglianza del suo condottiero. Un uomo controverso, a volte difficile da comprendere, ma capace di imprese straordinarie. Le ultime due stagioni sono la dimostrazione delle sue qualità, e se riuscirà ad ammorbidirsi un po’ e a trovare equilibrio anche dentro se stesso, Italiano ha davanti grandi orizzonti. E pure per lui alzare la Conference sarebbe una specie di consacrazione. E un regalo bellissimo al presidente Commisso nell’anno più difficile per la perdita di Joe Barone.

Se lo merita il presidente di vincere la Conference. E se lo merita Firenze, che tra borbottii e mugugni non ha mai mollato. E fra un paio di settimane sarà lì, tra Atene e il salotto, a fare il tifo per la Fiorentina, con la speranza di mettere le mani sulla coppa.

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