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Ecco il nuovo protocollo, tra dubbi e difficoltà. Ora tocca a Lega e Governo

Serie A Tim Pallone

Oggi la Figc invierà il nuovo protocollo, dopo le direttive del Comitato tecnico scientifico, al ministero dello sport. Le perplessità dei medici…

Il muro è alto ma bisogna provare a scavalcarlo. La linea del presidente federale Gabriele Gravina non cambia. Anche ieri, negli uffici della Federcalcio, si è lavorato su questa lunghezza d’onda: rispondere con il massimo rigore alla necessità di correggere il protocollo nella direzione dei punti indicati dal Comitato tecnico-scientifico del governo. La mail con il nuovo documento sarà spedita questa mattina al ministero dello Sport. Gli ostacoli per la ripresa si moltiplicano, ma la ripartenza degli allenamenti dal 18 maggio è possibile. Certo è anche una corsa contro il tempo: il nuovo protocollo non serve soltanto ad aderire all’input degli scienziati, trasformato in passaggio tassativo dal ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, ma anche a fornire le indicazioni ai club e soprattutto ai loro medici sociali, scrive La Gazzetta dello Sport.

MEDICI E DUBBI. Già, i medici sociali. Il loro ruolo è citato al punto 4 del «parere» del Cts. Quello che si riferisce alla «quarantena volontaria», in pratica il raduno permanente, la «bolla», che dovrà guidare la prima parte del ritiro, i 15 giorni che scatterebbero dal 18 maggio. «Il Cts sottolinea che, per avere efficacia, le misure di quarantena volontaria devono stringentemente essere rispettate sotto la responsabilità del medico sociale e del medico competente (cioè quello del lavoro, ndr)». Una sottolineatura che ha alimentato preoccupazioni. Ma la responsabilità penale, questa è la lettura della Federcalcio, resta quella del datore di lavoro, cioè del club.

QUARANTENA. Resta poi la questione della positività e della quarantena di due settimane, questa volta obbligatoria, per tutti i contatti ravvicinati. Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute, non dà spazio ad altre interpretazioni. «Scatta automatica la quarantena e si blocca anche il campionato. Se non ti fermi tu ti ferma il virus, avere cura per il calcio vuol dire avere cura per le persone che ci lavorano». Il tema della quarantena obbligatoria è una condizione che sarebbe anche oggetto delle preoccupazioni dell’Uefa visti gli impegni internazionali delle squadre italiane.

POLITICA. Oggi è una giornata importante anche per la politica. Per il ministro Spadafora ci sarà una sorta di full immersion parlamentare. Sarà al Senato alle 11 e alla Camera alle 16. Naturalmente l’«informativa» avrà come ordine del giorno tutte le misure «sportive», incluse quelle del decreto «rilancio», ma è prevedibile che ci si soffermi in particolare sul calcio con le diverse posizioni sulla ripartenza. L’approvazione del decreto «rilancio» dovrebbe sbloccare anche l’agenda del premier Giuseppe Conte. Che aveva annunciato l’intenzione di affrontare la questione delle ripartenze sportive insieme con il ministro Spadafora. L’orientamento del presidente del Consiglio potrebbe aprire altre crepe nel muro da scalare, o prendere atto della sua invalicabilità.

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