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Ecco il ciclo di ferro, prime prove di turnover per Pioli. Rosa ampia? Il campo per dimostrarlo
Pioli chiamato a far ruotare la rosa, nel primo tour de force stagionale. Si attendono risposte dai big… e da chi finora è andato in panchina.
E’ l’ora di Marko Pjaca. Ma anche (delle scelte) di Stefano Pioli. La Fiorentina vive il primo ciclo di ferro della sua stagione, inaugurato con lo 0-1 di Napoli. Un primo crocevia che darà una prima impronta al campionato viola. Il ko di misura del San Paolo ha ridimensionato l’entusiasmo dopo le due vittorie iniziali, ha riportato a galla i limiti di una squadra giovane e non abbastanza esuberante nella trasferta napoletana, ma anche fatto capire quanto i ragazzi di Pioli possano e debbano crescere, nei singoli e nelle idee di squadra.
La Fiorentina, comunque, non ha demeritato a Napoli, contro una squadra che è sì lontana parente di quella di Sarri, ma che comunque lotta per i primi posti del campionato. Occhio ai disfattismi, insomma. Testa bassa e riprendere il percorso. Perché poi il campo non concede tregue. Ed è anche giusto così, dopo una lunga estate che ha portato tante attese e poco campo. Mercoledì subito in campo a Marassi, contro una Samp lanciata dopo la doppia vittoria contro Napoli e Frosinone a suon di gol (ben 8 in due partite). Le squadre di Giampaolo, del resto, partono spesso forte, e per la Fiorentina sarà un altro test impegnativo. Nonché uno scontro diretto per l’Europa, il primo della stagione.
TOCCA A PJACA. Sarà l’ora di Pjaca? Il croato fin qui ha giocato più in Nazionale (100 minuti) che in maglia viola (52 minuti), ora punta alla maglia da titolare. Chiaro che non può essere ancora al massimo, ma solo giocando potrà raggiungere quanto prima la miglior condizione. Ed essere determinante, a suon di giocate, assist e gol. Quello che chiede la Fiorentina al suo numero 10, quello che adesso serve anche per innescare Simeone, apparso lontano dalla porta al San Paolo ma anche nelle prime due uscite stagionali. Molto impegno, ma non troppe occasioni per andare in rete (appena 3 tiri in 3 partite per il Cholito).
LE SCELTE DI PIOLI. “In questo periodo sarà come se avessimo le coppe, per questo è possibile che alcune scelte verranno prese anche in vista delle prossime partite. Di volta in volta cambierò probabilmente sempre qualcosa. Sei partite sono tante e alla fine di questi venti giorni la classifica sarà certamente diversa”, aveva detto Pioli alla vigilia di Napoli. Non c’è da aspettarsi una vera rivoluzione, ma senz’altro già da Marassi qualcosa cambierà. Forse in ogni reparto. Al partire dal croato ex Juve, passando per Edimilson e le scelte in difesa. La Fiorentina è uscita con il fiato corto dal San Paolo, serve ricaricare le energie e la brillantezza.
PRONTI AL DEBUTTO. Pioli fin qui ha utilizzato solo 16 giocatori in tre gare, riproponendo praticamente sempre la stessa ossatura di squadra. Sono in tanti adesso che puntano all’esordio stagionale. Da Laurini, Ceccherini e Hancko in difesa a Mirallas e Thereau in attacco, passando per Norgaard che doveva essere un titolare ma ha giocato fin qui solo una manciata di minuti. Tutti giocatori che Pioli inserirà nelle rotazioni da Genova in poi, cercando di non stravolgere alcuni equilibri già trovati. La Fiorentina ha una rosa ampia? Ora sta al campo dimostrarlo. E ai diretti interessati dare le prime risposte di un mercato estivo condiviso tra allenatore e società. Fin qui si sono intraviste le potenzialità di alcuni acquisti (Edimilson, Lafont, Gerson), altri sono da scoprire (Mirallas, Hancko, Norgaard, Ceccherini). A lungo è stato detto che alzare la qualità globale della rosa sarebbe stato fondamentale per stimolare la competitività nel quotidiano e la crescita di tutti. Nelle prossime cinque sfide ci saranno le prime riprove, per capire quanto le seconde linee possano essere considerate reali alternative.
TRASFERTE PERICOLOSE. In partite tutt’altro che facili. Fin da Genova, contro la Samp del capocannoniere Defrel e della bestia nera Quagliarella. Poi la Spal in casa, fin qui rivelazione con il tecnico fiorentino Semplici 2° in classifica. Quindi di nuovo in trasferta, a San Siro, a sfidare i nerazzurri di Spalletti, Borja e Vecino. In difficoltà, sì, ma pur sempre temibili e costruiti per la Champions. Dunque il 30 settembre in casa contro l’Atalanta ‘alleggerita’ dall’eliminazione europea, e a chiudere il cerchio un’altra dura trasferta, all’Olimpico contro la Lazio. Cinque gare prima della prossima sosta, nel giro di 18 giorni. Tocca a Pioli far crescere la sua Fiorentina, tocca a Chiesa e Simeone dar brio ad un attacco che a Napoli si è inceppato. Tocca a Veretout crescere nel ruolo di mediano, consapevole che solo l’esperienza delle partite vere potrà dire se lo spostamento davanti alla difesa sarà un esperimento vincente. E toccherà, magari, anche a Pjaca iniziare a illuminare e dar valore a quella maglia numero 10. Per proiettare la Fiorentina verso la zona (e l’obiettivo) Europa.
