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E Vlahovic segna ancora: 7° gol in campionato, solo Haaland-Kean meglio di lui tra gli U20 d’Europa
Il serbo, al 6° centro nelle ultime 8 gare, ha superato il suo record di un anno fa. Qualche critica e la rabbia per il cambio, ma i numeri sono dalla sua parte
Punzecchiato, a volte (anzi, spesso) criticato, in un calcio che non aspetta nessuno, specie se una squadra con ambizioni medio-alte si ritrova a dover ancora rincorrere la salvezza. Ma Dusan Vlahovic, con la rete di ieri al Crotone, sale a quota 7 in campionato. Numeri non banali per un centravanti di 20 anni (ne farà 21 tra qualche giorno) che fino a un mese e mezzo fa pareva perso nella nube di difficoltà della Fiorentina.
CONTINUITA’. Eppure, con quel tocco preciso al culmine di una bella azione con Castrovilli e Ribery (una delle più belle di una grigia stagione viola, fin qui), Vlahovic ha segnato il 6° gol nelle ultime 8 gare. Chiamasi continuità, peraltro con un discreto peso specifico in termini di punti per la Fiorentina. Da quel 16 dicembre, quando si è sbloccato con il Sassuolo, ha segnato in 6 partite su 8 giocate, tranne quelle contro Bologna e Napoli (in cui la Fiorentina è tra l’altro rimasta a secco di reti). Tre gol su rigore, sì, ma anche reti da opportunista come quelle contro Cagliari e appunto Crotone, oltre alla perla contro la Juve.
3° IN EUROPA. Con 7 gol in campionato, in 18 presenze, Vlahovic ha già superato al giro di boa il suo record di 6 reti del passato campionato (aveva fatto anche 2 gol in Coppa Italia). Un bottino niente male, soprattutto considerata la giovanissima età. Un centravanti, si sa, assume consapevolezza dai 25-26 anni in poi. Anche se alla fine ognuno ha il suo percorso. Fatto sta che, in questa stagione, solo due Under 20 hanno segnato più di Vlahovic nei cinque maggiori campionati europei: Erling Haaland, fenomeno del Borussia a quota 14 gol in 13 gare di Bundesliga, e Moise Kean, italiano rinato al Psg con 9 reti in 14 presenze di Ligue 1. Dietro tutti gli altri, da Gouiri del Nizza (6) a Fati del Barcellona, Foden del Manchester City e Saka dell’Arsenal (4 gol, anche se hanno tutti ruoli diversi da Dusan).
RINATO. Un Vlahovic che ieri è uscito anche piuttosto arrabbiato dal campo. Ma nessuna voglia di polemica, nei confronti di un allenatore, Prandelli, che con la sua fiducia incondizionata lo ha fatto rinascere. “Ero arrabbiato verso me stesso perché avrei voluto segnare di più. Voglio sempre fare il massimo per la squadra”, ha detto il giovane serbo a fine gara. Del resto, tolto il dualismo con Kouame e in qualche modo anche la concorrenza interna di Cutrone, Dusan si è sbloccato. E anche l’aver allontanato le voci di mercato su un possibile centravanti importante da prendere, concentrandosi invece sull’arrivo di una seconda punta (Kokorin) ha senz’altro tolto pressioni al classe 2000. Che sarà ancora molto acerbo, per certi versi ‘grezzo’ nei movimenti e non sempre pulito nelle giocate. Come in quelle due ripartenze sprecate ieri. E anche sul destro, sì, c’è davvero parecchio da migliorare. Ma intanto segna. E fa vincere la Fiorentina. Non è poco.
